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Il direttore dell'area tecnica del Lecce Pantaleo Corvino è stato protagonista di un'intervista rilasciata a Tuttosport, in cui ha parlato di numerosi temi tra cui quello relativo a Tiago Gabriel, ennesima scoperta del dirigente vernolese.

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tiago gabriel

Su Tiago Gabriel

Sono bastate poche partite al portoghese per guadagnarsi le attenzioni di numerose compagini, nostrane e non. Sono insistenti, ad esempio, le voci che lo vorrebbero fortemente seguito dalla Juventus:

Chi cerca trova. Un club come il nostro deve lavorare sulle potenzialità. Piace a tanti, non solo alla Juve. Il ragazzo è forte, abbiamo avuto pazienza e fortuna. Ma attenzione: per quest’anno resta qui. È un giocatore troppo importante per raggiungere il nostro obiettivo, non dobbiamo perderlo di vista.

Lecce un modello di società sostenibile, anche la Juve vuole perseguire questa strada

Il Lecce è una delle poche società in massima serie a non essere indebitata, strada che anche altre compagini del nostro campionato hanno iniziato a perseguire:

Non dobbiamo insegnare niente a nessuno, abbiamo status diversi. Mi fa piacere che la Juve insegua questo obiettivo, io e il presidente Sticchi Damiani abbiamo iniziato nel 2020. Non è facile far digerire questo processo ai tifosi, dovranno essere bravi a comunicare. A raccontare il progetto.

Su Lazio-Lecce

Domenica ci sarà il ritorno dei giallorossi all'Olimpico dopo la storica salvezza di maggio. Ecco il pensiero di Corvino su quella serata:

Quella di maggio è una salvezza storica, la terza consecutiva in A. L’abbiamo dedicata a Graziano Fiorita, la sua morte è stato un duro colpo per tutti noi. Forse, sì, è stata la più complicata della mia carriera, anche per come si è sviluppata l’ultima partita in inferiorità numerica.

Oltre a Tiago Gabriel, quali altri talenti esploderanno a breve? 

Non solo Tiago Gabriel, i giallorossi sono una squadra piena di giovani interessanti ed in rampa di lancio:

Berisha per noi è un giocatore importante. Ma i gioielli in generale non ci mancano: c’è anche Veiga, pure Siebert e Sala verranno fuori nel tempo.

Per quanti anni si vede ancora nel grande calcio?

Finché avrò le forze continuerò. Ma di sicuro Lecce è l’ultimo giro della mia carriera: voglio morire sul campo, come un cavallo di razza. Ora, però, penso alla salvezza.

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