Da ex promessa del Lecce, oggi bomber per Fedez nella Kings League: "Mi rispecchio in lui"

"Corini che mi ha valorizzato sia al Palermo che al Lecce, ora prendo spunto da Fedez"
Il talento non basta, serve anche il tempo giusto. E forse, per Simone Lo Faso, il tempo giusto è adesso. Classe '98, ex promessa del Palermo, passato anche dal Lecce, oggi svincolato ma ancora innamorato del pallone. Lo ha dimostrato salendo sul palco del Palermo Football Meeting, evento organizzato da Conference403 con il patrocinio dell’ARS e del Comune di Palermo, ospitato a La Braciera in Villa. Tra i presenti anche ex compagni, addetti ai lavori e tanti curiosi. Lui, con un sorriso sincero, ha raccontato il suo presente da "Boomer" e quel passato che ancora lascia qualche punto interrogativo.
“Dopo l’ultima esperienza all’Akragas ho vissuto mesi non facili – ha ammesso – anche dal punto di vista realizzativo. Eravamo alla fine di un percorso, e certe volte lo senti addosso”. Lo Faso non si nasconde. È onesto, diretto. Ma è anche cambiato. Più maturo, più consapevole. “Non mi piace vivere di rimorsi. Penso di più a quello che posso dare oggi, rispetto a quello che avrei potuto fare. È uno switch importante”.
Dal Barbera alla Kings League: la rinascita con i Boomers di Fedez
Oggi Lo Faso è una delle sorprese della Kings League Italia, il campionato-spettacolo lanciato da Gerard Piqué e sbarcato nel nostro Paese sotto la guida di personaggi come Fedez, il presidente della squadra in cui milita Simone: i Boomers.
“C’è tanta curiosità attorno alla Kings League – racconta – mi chiedono spesso com’è Fedez. Per quel poco che lo conosco, posso dire che è una persona normalissima, ma anche molto sensibile. Mi rivedo in lui, nel modo in cui affronta certe situazioni. Ha sempre voglia di fare cose positive, concrete. Provo a prendere spunto”.
Un mondo diverso, certo. Meno pressioni, ma più esposizione mediatica. Un calcio "ibrido", tra show e competizione. Lo Faso però lo vive con leggerezza e gratitudine. “Mi ha dato energia. Dopo un periodo di stallo, avevo bisogno di ritrovare il campo, anche in un contesto nuovo. E poi il pubblico, l’entusiasmo… mi sono tornate quelle sensazioni che avevo da ragazzino”.
Quel limbo tra i 18 e i 22 anni
È inevitabile, però, tornare indietro. A quel talento che incantava al Renzo Barbera, ai sogni di Serie A. Poi, tutto si è complicato.
“Sarebbe facile dare la colpa agli infortuni – dice con onestà – ma la verità è che sono entrato in un limbo. Tra i 18 e i 22 anni è il momento in cui devi sbocciare davvero. Io ero lì, in mezzo, e non tutto ha girato per il verso giusto”.

Eppure le occasioni non sono mancate. Una su tutte, quella arrivata dopo il fallimento del Palermo. Lo Faso approdò al Lecce nel 2019, ma non fu un trasferimento semplice: il club giallorosso, infatti, dovette attendere lo svincolo d’ufficio per i tesserati del Palermo. Una volta liberato, Lo Faso firmò con i salentini un contratto biennale con opzione per altri due anni. Ma anche lì, le cose non andarono come previsto.
“La mia esperienza a Lecce non fu positiva – racconta – anche se ringrazio Corini, che mi ha sempre dato fiducia, sia a Palermo che in giallorosso. Purtroppo, a volte le cose non vanno come te le immagini.
Il calcio è un mondo difficile e complesso. Sicuramente ai giovani dico di non crearsi aspettative troppo grosse, non sempre tutto dipende solo dalla gestione fisica, tecnica o tattica. Serve essere seguiti a 360 gradi, anche sul lato mentale e dell'alimentazione. L'unico auspicio è divertirsi" .
Un talento mai completamente espresso, ma nemmeno dimenticato. Simone Lo Faso è ancora qui, col sorriso di chi ha capito che il passato serve, ma il presente è tutto da giocare.