Falcone: "Nazionale? Non ci penso. Altri portieri probabilmente meritano più di me"
L'estremo difensore dei salentini è stato intervistato a due giorni dalla partita di San Siro
Wladimiro Falcone, portiere del Lecce, è stato intervistato dal Nuovo Quotidiano di Puglia. L'estremo difensore dei salentini si è preso la scelta contro il Bologna, conquistando un calcio di rigore a tempo scaduto.
Il ritorno a Lecce
Volevo tornare a Lecce, non ho mai avuto dubbi. Anche quando la Samp mi ha riscattato ho sempre sperato di poter indossare nuovamente la maglia giallorossa. Mi piace tantissimo la città. Devo ringraziare il direttore Trinchera che mi conosceva dai tempi di Cosenza. Mi voleva già nell'anno della B, solo che c'era Gabriel. Non potevo fare scelta migliore: Lecce mi ha dato l'opportunità di giocare titolare in Serie A.
Il rigore procurato col Bologna
Il mio idolo da piccolo era Totti, mi sono sempre ispirato a lui quando mi capitava di giocare sotto casa con i miei amici. Durante gli allenamenti con i portieri capitano delle situazioni in cui succede di far gol. È una cosa che aiuta perché se ti trovi in area all'ultimo magari ti riesce quello che ho fatto contro il Bologna. Il rigore procurato me lo sentivo, lo giuro. Gigi Sassanelli mi ha fatto cenno di andare. Poi ho incrociato lo sguardo di D'Aversa e sono andato.
Nazionale italiana
Devo essere sincero, non ci sto pensando. So che ci sono portieri che probabilmente meritano più di me. Poi c'è Di Gregorio che sta facendo benissimo e sono contento per lui. La mia parata più bella? A Verona, il tiro di Duda non l'avevo visto partite. La più efficace quella su Immobile.
La stagione
Abbiamo sentito il peso della vittoria che non arrivava e poi forse ci siamo anche lasciati prendere dalla paura di vincere. A Roma siamo stati in vantaggio al 92'… ci serviva una vittoria, anche sporca: col Frosinone è arrivata.