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Il boato del Via del Mare non è solo un'esplosione di gioia. È un grido liberatorio, è la carezza di una città intera a un centrocampista che si sta prendendo, un passo alla volta, il suo posto nel cuore dei tifosi. Lassana Coulibaly, 28 anni, maliano dal motore inesauribile, ha scritto un’altra pagina speciale della sua storia in giallorosso. Il suo gol contro il Bologna ha permesso al Lecce di passare in vantaggio in una sfida delicatissima per i giallorossi.

Il gol che cambia tutto

Quando Coulibaly ha visto il pallone arrivargli sui piedi, non ha esitato. Il tocco verso la porta, e il tempo sembrava essersi fermato per un istante. Solo quando la sfera ha gonfiato la rete, sotto gli occhi di Skorupski, lo stadio è esploso. Era il suo secondo gol in Serie A nel 2025, il suo secondo gol nel 2025 in Serie A, dopo l'unica rete realizzata nello scorso campionato per il definitivo 0-1 contro la Lazio, lo scorso 25 maggio. Ma stavolta è stato diverso: era la sua prima rete casalinga nel massimo campionato da aprile 2023, quando ancora vestiva la maglia della Salernitana. Allora fu il Sassuolo a finire vittima della sua fame. Oggi, è il Bologna ad assaporare la legge del mediano che non ti aspetti.

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Coulibaly

Un leader silenzioso

Coulibaly non è uno che parla tanto. Non ama i riflettori, non cerca titoli a effetto. Ma quando il gioco si fa duro, lui è già lì, con i polmoni pieni di sacrificio e le gambe che non smettono mai di correre. Eppure, stavolta si è preso la scena. Non solo per il gol, ma per l’intera prestazione: tackle puliti, ripartenze rapide, lanci millimetrici, duelli vinti a centrocampo come in una battaglia antica. È stato l’anima del Lecce, il suo martello e la sua mente.

E pensare che la sua stagione era iniziata in sordina, tra qualche acciacco e il solito scetticismo. Ma lui ha risposto con i fatti. Due gol in pochi mesi e un’influenza sempre più determinante nel gioco del Lecce. Lassana è un esempio per tutti, non molla mai. È il tipo di calciatore che ogni allenatore sogna di avere in squadra.

L’uomo dei momenti pesanti

C’è qualcosa di poetico nel modo in cui Coulibaly sceglie i suoi momenti. Non segna spesso, è vero. Ma quando lo fa, lascia il segno. Lo scorso 25 maggio, a Roma, zittì l’Olimpico con gol da bomber vero. Ora, nella bolgia del Via del Mare, ha riacceso la speranza di un Lecce che non vuole smettere di sognare.

E i tifosi lo sanno. A fine gara, mentre lo stadio salutava i suoi eroi con un lungo applauso, il nome di Coulibaly è stato scandito a gran voce da alcune parti degli spalti. Lui, con la solita umiltà, ha alzato un braccio al cielo, quasi a ringraziare. Ma era il pubblico a doverlo ringraziare. Perché in una serata complicata, contro un Bologna brillante e mai domo, è servito un guerriero per restare in piedi. E quel guerriero aveva il numero 29 sulle spalle.

Il futuro è adesso

Con questo punto, il Lecce resta vivo nei bassi fondi della classifica, e sogna senza paura. E se il cuore della squadra continua a battere al ritmo delle falcate di Coulibaly, allora tutto è possibile. Anche perché Lassana non è solo muscoli e grinta. È emozione pura. È la favola di un ragazzo del Mali che ha trovato casa nel Salento. E che, finalmente, ha trovato anche il suo posto tra i protagonisti giallorossi.

Coulibaly, il Lecce ti ama. E adesso lo sa tutta l’Italia.

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