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"Draghi sta con l'Uefa ma capisce i club fondatori", titola La Stampa oggi in edicola. Il progetto Superlega ha avuto l'effetto di creare un partito d'opposizione dove gli iscritti aumentano ad ogni nuovo passaggio. 

Sceglie di stare in linea con l'Unione Europea il premier Mario Draghi, ma lo fa senza cavalcare i toni politici, con cui lo fanno Johnson e Macron. Non è nel suo stile e poi, da economista, coglie il punto di vista dei dodici club, senza sostenerlo

Respinge l'idea che lo sport possa ridursi ad una sfida aristocratica di poche squadre, che come conseguenza declassa le ambizioni di tutte le altre.

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