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Intervenuto presso l'Aula Magna del Dipartimento di Scienze Giuridiche nel seminario dedicato agli studenti di Diritto e Management dello Sport, il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani ha parlato di uno dei temi di questo periodo, ovvero quello di diminuire le squadre di massima serie da 20 a 18, rivelando come sia in atto un tentativo concreto di portarle addirittura a 16.

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L'intervento di Sticchi Damiani 

Io sono profondamento contrario a questo tentativo che c'è in atto, che è molto serio e concreto, di ridurre la Serie A a 18 squadre. Addirittura qualcuno la vorrebbe a 16. A dire di qualcuno Cagliari e Lecce non interessa nessuno e cito testualmente. Probabilmente non tiene conto della tradizione del calcio in Italia e delle province. 

La storia che sta scrivendo il Lecce in questi anni è una bella storia di raccontare. Secondo me la Serie A di questi anni sarebbe stata meno interessante. Abbiamo raccontato in questi quattro anni partite epiche, giocatori che partendo dalla Primavera giocano al Manchester United, 22mila abbonati, 5mila tifosi in trasferta. Tutto questo, con 16 o 18 squadre, non si racconterà più.

Cardinale e la concorrenza della Premier League

Probabilmente il presidente Sticchi Damiani faceva riferimento all'intervista rilasciata dal proprietario del Milan Cardinale nel podcast americano The Varsity. Durante l'intervista, Cardinale ha sottolineato come la vera concorrenza economica non siano le altre squadre italiane, ma la Premier League, che genera entrate televisive quasi quattro volte superiori. Secondo Cardinale, la Serie A è competitiva sul campo, ma non viene adeguatamente valorizzata a livello internazionale, soprattutto negli Stati Uniti, dove certe partite non attirano interesse commerciale.

milan-lecce ndaba

“Nessuno negli USA vuole vedere Cagliari-Lecce”

La vera concorrenza non sono le altre 19 squadre di Serie A: è la Premier League. Quello è un buco nero economico che drena ricchezza dal continente. Hanno quasi quattro volte le entrate televisive delle altre leghe europee — ed è un problema. Eppure, in Serie A, l'ultima può battere la prima in qualsiasi giornata. È la lega più competitiva, ma non veniamo pagati per questo.

Non possiamo ottenere accordi significativi per i diritti internazionali. Perché? Perché i distributori vogliono solo "il meglio", da cui nasce il fenomeno della Superlega. Negli Stati Uniti, nessuno vuole vedere Cagliari contro Lecce, e questo è un problema. La competizione è l'essenza dello sport, ma non è premiata economicamente.

La replica di Giulini

A rispondere, tramite i propri profili social, era già stato il presidente del Cagliari Tommaso Giulini, che aveva difeso e preteso rispetto per la sua squadra: “Caro Cardinale, facile dire che ‘Cagliari-Lecce non interessa a nessuno’ quando si conosce la Sardegna solo da turista. L’ottavo club d’Italia per tifosi si guarda, si rispetta e - chissà - qualcuno in USA forse tifa più Cagliari che Milan. 🧏‍♂️ #forzacasteddu

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