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Pantaleo Corvino, responsabile dell’area tecnica del Lecce ed ex dirigente della Fiorentina, ha parlato ai microfoni di “La Domenica Sportiva” per commentare la cessione di Dusan Vlahovic alla Juventus:

“Per puntare su delle potenzialità la Serbia per me è stato uno dei miei territori preferiti. Lui è figlio di tante scorribande. Di lui mi colpì la precoce gestualità tecnica su quel fisico, una qualità che solo i campioni possono avere addosso. La sua cessione tiene conto di dinamiche fisiologiche che accadono nel calcio, come la sua situazione contrattuale e le sue ambizioni.
Il nuovo Vlahovic? Mi attrae Abraham in Italia, il centravanti della Roma. All’estero c’è un ragazzo che fino a poco fa era all’Az Alkmaar, Boadu, un centravanti diciannovenne ora passato al Monaco.
Se Vlahovic mi ha chiamato? Ancora no ad essere sincero. Mi aspetto un regalo da lui? No, in questo caso i regali sono i sorrisi e gli abbracci.”

La trattativa che ha portato Dusan Vlahovic dalla Fiorentina alla Juventus ha occupato le prime pagine di tutti i notiziari nazionali in questa settimana.

Una trattativa lampo che farà incassare ai viola 70 milioni+10 di bonus e consegna ai bianconeri il centravanti capocannoniere della Serie A.

Un classe 2000 che segna come un fuoriclasse affermato, portato in Italia, quando ancora era minorenne, appunto, da Pantaleo Corvino.

L’esperto direttore lo prelevò dal Partizan Belgrado alla tenera età di 17 anni per un milione e mezzo di euro. In una passata intervista alla Gazzetta dello Sport il dirigente di Vernole illustrò dei retroscena sull’affare:

"Quando feci venire la famiglia di Vlahovic a Milano, la sua mamma mi disse: ‘Sappi che le sto dando il nuovo Batistuta...’. Io le risposi che mi sarebbe bastato il nuovo Luca Toni. 
Quando lo acquistai vidi le potenzialità di chi poteva diventare un grande giocatore. 
In giro dicevano che occupavo un posto da extracomunitario per uno di 17 anni della Primavera, poi..."

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