Giannelli Imbula, quell'intrigo con l'Inter e la Serie A nel destino
Alla fine era destino che le strade del campionato italiano e di Gilbert Imbula Wanga, noto come Giannelli Imbula, riuscissero finalmente ad incontrarsi. Seppur con qualche anno di ritardo.
Imbula, il nome nuovo del centrocampo del Lecce, è stato al centro di un intrigo di mercato nel 2015. Una vicenda che fece scalpore, soprattutto per i toni usati dal padre del calciatore in riferimento alla trattativa che ebbe luogo con l’Inter.
Facendo un passo indietro, nella stagione 2014-15 Imbula si trova in Ligue 1, in forze all’Olympique Marsiglia. L’OM è allenato da Marcelo Bielsa, soprannominato “El Loco”, che segue le partite seduto su una borsa frigo all’interno della sua area tecnica e dispone la sua squadra con un iconico 3-3-3-1. Quella squadra piena zeppa di talento, che poteva contare su giocatori come Dimitri Payet e Andre Pierre Gignac, termina il campionato al quarto posto, dopo essere stata a lungo in testa alla classifica e in odore di titolo. Imbula si rende protagonista di un’ottima stagione, mettendo in luce tutte le sue qualità: imponenza fisica, senso della posizione, abilità in fase di rottura e capacità di verticalizzazione. In estate diventa così uno dei pezzi preziosi del mercato.
Ad interessarsi fortemente del franco-congolese è l’Inter di Roberto Mancini. Il tecnico di Jesi vuole costruire la sua squadra disponendo un centrocampo molto fisico (in quell’estate arriveranno in nerazzurro Geoffrey Kondogbia e Felipe Melo), e il profilo di Imbula sembra essere ideale. C’è solo un problema: la valutazione dell’OM è di 20 milioni. Una cifra molto elevata per gli standard del mercato di quattro anni fa, un po’ meno per quelli del calciomercato “pazzo” odierno. Dopo un lungo tira e molla, però, la trattativa si risolve in un nulla di fatto. Non si lascia sfuggire l’occasione invece il Porto, che lo acquista inserendo nel suo contratto una clausola rescissoria da 50 milioni. Ma a fare scalpore sono le parole del padre di Imbula, che afferma che il modo di agire dell’Inter “fa vomitare” e che gli intermediari nerazzurri “gli hanno mandato una serie di sms minacciosi”. Dichiarazioni al vetriolo che fecero discutere.
Fu così che Imbula non approdò mai in Italia. Al Porto rimase per appena sei mesi, prima di trasferirsi in Premier League allo Stoke City che sborsò la bellezza di 25 milioni di euro per farlo suo. Poi è passato al Tolosa e nell’ultima stagione ha vestito la maglia del Rayo Vallecano, la terza squadra di Madrid. Adesso, quattro anni dopo l’intrigo di mercato milanese, Imbula ritrova l’Italia, questa volta con la maglia del Lecce. Il suo valore di mercato è decisamente diverso ma la voglia di far bene sul campo è rimasta intatta.
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