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Forza Toro, l’Italia è con te”. Scrivevano così alcuni dei più noti quotidiani italiani, la mattina di quel famoso 25 giugno 1989, poche ore prima di un Lecce-Torino che rimarrà per sempre nella storia del club giallorosso, come una delle giornate più iconiche e memorabili del passato in Serie A.

Davanti agli oltre 35mila presenti del Via del Mare, in ogni parte del Bel Paese tutti erano sicuri che una realtà, così piccola e inesperta, come quella di Lecce potesse insidiare il grande Toro, una delle grandi leggende del nostro calcio italiano. Quel pomeriggio ci si giocava tutto, avrebbe potuto giocare anche la Nazionale ma nel Salento non avrebbero voluto sentir parlare di altro. Una questione di vita o di morte, un dentro o fuori senza possibilità di ritorno. Il capolinea di quel campionato, l’ultima giornata, le ultime emozioni, le ultime indicazioni prima di conoscere il proprio destino, il sapore dolce della felicità o l’amaro lasciato in bocca da una cocente sconfitta.

Lecce-Torino 3-1

Il Torino, quell’anno, occupava il quart’ultimo posto del campionato, due sole lunghezze in più rispetto ai salentini che, invece, si trovavano al di sotto di una sola posizione in graduatoria. In panchina, al timone dei giallorossi, uno dei più grandi forse, Il più grande: Sor Carletto Mazzone. Tra i più grintosi, tra i più caparbi e intraprendenti allenatori passati da queste parti. Un piacevole ricordo che non verrà mai dimenticato.

Quella partita, per molti, sarebbe dovuta essere una semplice formalità, una pratica veloce da dover sbrigare. Nessuno, forse in pochi (pochissimi), si sarebbe aspettato un epiteto così clamoroso, a tratti sorprendente ma la storia non va in campo. L’arbitro, allora, fischiò l’inizio di quell’incontro e il resto, a proposito, fu storia indimenticabile.

Tifosi in Lecce-Torino

Dopo più di mezz’ora, il Lecce stappa il risultato grazie a un colpo di testa di Benedetti, indirizzandolo verso la giusta direzione. Nel secondo tempo è Barbas a trovare il gol del raddoppio, grazie a un calcio di punizione di pregevole fattura, scatenando l’entusiasmo collettivo, compreso quello di Mazzone che mostrava, correndo, il pugno sguainato, lungo la linea del fallo laterale in una delle sue più iconiche esultanze. Il Toro prova a riaprire l’incontro, ma la rete del 2-1 sarà solo una momentanea illusione di poter agguantare la sfida, infranta del definitivo 3-1 messo a segno da Paciocco. Sarà apoteosi, il Lecce riuscirà nell’impresa, spedendo in Serie B il Grande Torino, terminando la stagione al nono posto in classifica, il piazzamento più elevato nella storia del club nel massimo campionato italiano. Una giornata da ricordare, una giornata per sempre impressa nella mente e nel cuore di tutti.

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