Saponara e il Milan, la (non) rivincita dell'ex di turno
Correva l’estate del 2013 quando il Milan, un po’ a sorpresa, annunciava l’acquisto dall’Empoli di Riccardo Saponara.
Il classe ’91, ai tempi ancora ventunenne, era un trequartista di belle speranze ed era stato il crack assoluto dell’ultimo campionato di serie B. Fu fortemente voluto al Milan dal tecnico Massimiliano Allegri, che vide in lui il profilo ideale per il suo 4-3-1-2. Senso della posizione, movimenti fra le linee, capacità di imbucare per i compagni e maestria palla al piede erano le sue doti principali. Caratteristiche che, una volta indossata la maglia rossonera, portarono in tanti a definirlo il nuovo Kakà. Un paragone decisamente scomodo che non è l’unico punto di contatto fra Saponara e l’ex Pallone d’Oro brasiliano. Il trequartista forlivese, infatti, fece il suo esordio da titolare in serie A con il Milan giocando sulla trequarti proprio al fianco di Kakà, in un Inter-Milan del 22 dicembre 2013, finito 1-0 a favore dei nerazzurri. La stagione di Saponara con i rossoneri tuttavia proseguì con pochi sussulti e tanto rammarico per non essere riuscito a sfruttare al meglio l’occasione in una squadra blasonata che, tuttavia, ai tempi attraversava un periodo di transizione dai grandi fasti del passato ad una rifondazione tuttora in corso.
Sette anni dopo, le strade di Saponara e del Milan si rincontreranno, quando lunedì alle 19:45 al Via del Mare, il trequartista affronterà il suo passato vestendo la maglia del Lecce. Sarà la settima volta che andrà in campo contro la squadra con la quale ha fatto il salto nel grande calcio: il bilancio contro il Milan, fino ad ora, è di una vittoria, un pareggio e cinque sconfitte. Qualche rimpianto, ma nessuna voglia di rivincita nei confronti della sua ex squadra. Lo stesso Saponara, a più riprese, ha ricordato di come il suo sfortunato passaggio in rossonero sia stato caratterizzato da qualche infortunio di troppo e dalle difficoltà che la compagine milanese attraversò in quell’annata sfortunata, che portò all’esonero di mister Allegri, primo estimatore dello stesso Saponara.
Dopo l’esperienza milanese, il trequartista ventottenne ha girovagato per diverse piazze in serie A con alterne fortune e qualche guaio fisico di troppo. Con l’Empoli ha giocato le sue migliori stagioni, con Fiorentina e Sampdoria ha dimostrato a sprazzi la sua grande classe, mentre da ultimo, al Genoa, non è riuscito ad incidere, finendo ai margini della rosa.
Lecce per lui rappresenta una rinascita e l’inizio dell’avventura in giallorosso è stato più che positivo. La città lo ha già stregato: tra un libro e l’altro (la lettura è una delle sue grandi passioni), ama farsi rapire dagli scorci dei vicoli del centro, spesso immortalate sui suoi profili social. In campo conta appena le tre presenze prima della sosta, accompagnate però da tre assist e una rete. All’esordio due assist a beneficio dei compagni nel roboante 4-0 sul Torino, poi una prestazione monstre nello storico 2-3 al San Paolo contro il Napoli e infine un assist e un gol nella batosta contro l’Atalanta. Una marcatura che in serie A gli mancava da ben 449 giorni e per l’occasione ha deciso tornare a gonfiare la rete in bello stile: una progressione palla al piede e un destro a giro preciso all’angolino sul secondo palo, una tipica rete da cartolina.
Poi l’esultanza: braccia ai fianchi, petto in fuori e testa alta verso la tribuna, come a voler dire: “Questo sono io”. Un giocatore dalle qualità tecniche sopraffine, che potrà fare la differenza in questo anomalo rush finale di questo ancor più anomalo campionato. A partire proprio dalla partita contro quello che un tempo è stato il “suo” Milan.
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