Retroscena Coda, a Lecce era chiamato "prosciuttone"
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In una recente intervista della Gazzetta dello Sport, Massimo Coda si lascia scappare un retroscena curioso che riguarda la sua avventura con la maglia del Lecce.
Intanto però si prende i complimenti per come ha cominciato il suo campionato, l'ennesimo, di serie B con la Cremonese:
“Facile? Mica tanto, ogni volta ti devi confermare, ripartire da zero. Non è scontato. Io ci riesco ed è un pregio. Mi piace essere considerato uno che fa la differenza, è una fiducia che fa da stimolo”.
Il giornalista gli chiede se sia forte lui o scarsi gli altri:
“Tutti gli allenatori mi hanno detto che avrei potuto fare la A. Ma non è possibile che siano sempre scarsi gli altri…”.
Su questo tema anche Fabio Lucioni è d'accordo e sostiene che si sia accontentato troppo:
“Fino a 24 anni ho fatto la C, la testa è cambiata andando in Slovenia. Lì ho capito che potevo fare di più, ma fare la B così non è un ridimensionamento, anzi”.
Massimo Coda è stato capocannoniere del torneo di B due volte consecutive con la maglia del Lecce addosso:
“L’anno scorso l’ho sofferto, volevo fare 3 su 3, ma al Genoa è stato diverso. Di sicuro non è un’ansia, so gestire la situazione: non devo segnare per forza”.
In giallorosso Coda ha giocato 72 partite e messo a segno 44 reti che lo lanciano nella quinta posizione dei marcatori “all time” del Lecce a pari posizione con Giacomazzi, seppure siglati in categorie differenti. Ma c'è una curiosità che riguarda la permanenza di Coda in maglia giallorossa: a Lecce lo chiamavano "prosciuttone". E lui lo spiega così:
“Salvatore Lanna, il vice di Corini, mi faceva saltare e diceva: “alza sti prosciutti!” E Gabriel, il portiere, mi sfotteva… Molto meglio quando mi chiamavano “Hispanico”, da Benevento".