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Convocato dal Ct Baldini nella sua Under 21, il classe 2008 in prestito al Lecce Francesco Camarda è intervenuto dal ritiro degli Azzurri alla vigilia della sfida con la Svezia, in programma domani alle 18:15 a Cesena. Ecco le sue parole riportate da TMW.

"Nella scorsa convocazione non sono potuto venire qui, è successo quel che è successo. Nel calcio c'è sempre una seconda possibilità - ha spiegato il classe 2008, raccontando del trauma che lo aveva fermato dopo la partita col Milan - Sono venuto qui per dare il massimo, per cogliere l'opportunità. Ho belle sensazioni, siamo un bel gruppo e ci piace stare insieme, in campo abbiamo qualità, fuori ci divertiamo con poco. Se ci crediamo tutti insieme possiamo arrivare veramente in alto".

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Sul messaggio a Ibrahimovic

Il giocatore ha poi parlato del retroscena relativo ad un messaggio mandato qualche anno fa sul profilo Instagram di Zlatan Ibrahimovic, poi mostrato da quest'ultimo dopo il gol contro il Bologna.

Avevo dieci anni, era un giocatore di livello Mondiale. Lo stimavo e lo stimo tutt'ora, è qualcuno da cui prendere spunto per la mia carriera.

Sul primo gol in A

Da quando inizi a giocare sogni e vuoi dei momenti come questi. Il primo gol, l'esordio, sono obiettivi che ti poni da quando sei bambino. Diciamo che averlo raggiunto mi dà grande soddisfazione e motivazione. È un punto di partenza e sono sempre più motivati ad arrivare più in alto possibile. Sono qui in Nazionale e penso a questo. Voglio portare i miei compagni ai tre punti.

Lecce-Milan  Gabbia Camarda

Come vive l'essere più giovane degli altri in Under 21

Con serenità, cerco in ogni modo e in ogni occasione di divertirmi. Sono un giocatore che si abitua ai ritmi in poco tempo, in passato questo mi ha aiutato a raggiungere i ritmi di compagni più grandi. Fisicamente credo di essere al livello dei compagni che sono qui. La questione fisica oramai è un concetto a cui non do più peso. Tanto fa la mentalità.

Sull'essere predestinato

Sinceramente non l'ho mai pensato. Vivo sempre sul presente, giorno per giorno. Nel club come in Nazionale, cerco di migliorarmi e di fare meglio possibile. Non sono io a dover dire che sono un predestinato. Cerco di isolarmi il più possibile da tutto.

Sulla carriera

Non sono nessuno nel calcio. Devo dimostrare a me stesso, sul campo, che devo ancora fare molto. Voglio arrivare più in alto possibile, mi sono posto grandi obiettivi e li voglio raggiungere tutti. Dire a che punto sono arrivato... Non sarei sincero, ho 17 anni. È solo l'inizio, non ho fatto niente. Partita dopo partita voglio migliorarmi sempre di più.

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