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Il legame fra Serse Cosmi e il Lecce, si sa, è molto speciale. Il tecnico perugino è stato seduto sulla panchina della squadra giallorossa nella stagione 2011/12, subentrando in serie A, a campionato in corso, ad Eusebio Di Francesco. Quella squadra, che in rosa poteva vantare giocatori di assoluto livello come Di Michele, Cuadrado e Muriel, provò, con una grande rincorsa nel girone di ritorno, a centrare una miracolosa salvezza. Obiettivo che svanì nella trasferta a Verona, contro il Chievo, all'ultima giornata. Cosmi ha voluto ricordare i mesi vissuti nel Salento, in una diretta su Instagram con la pagina calcio.totale14. Si riporta un estratto delle dichiarazioni del tecnico, che suona come una rinnovata dimostrazione di stima per una tifoseria e un popolo, quello giallorosso, che tuttora ricorda il tecnico con grandissimo affetto “Ho avuto ottimi rapporti con tutte le tifoserie. Io ho bisogno di sentire la tifoseria in che maniera si rapporta con me, quando sento quel qualcosa in più allora anch’io riesco a dare qualcosa in più. Io vivo di queste cose. Con il Lecce facemmo un campionato di rincorsa meraviglioso, meritavamo sul campo di salvarci. Giocammo un girone di ritorno bellissimo sotto l’aspetto del gioco e facemmo tanti punti. Fummo sfortunati perché ci giocammo la salvezza con società di alto livello come Genoa e Fiorentina, per una serie coincidenze non riuscimmo a centrare l’obiettivo”. Quanto alla tifoseria giallorossa, Cosmi ribadisce: “Quell'anno riuscii a capire la differenza tra le tifoserie che chiacchierano, che poi di fronte ai risultati cambiano subito il loro atteggiamento, e le tifoserie che invece dimostrano con i fatti. Con una squadra retrocessa al 90%, portare 2/3000 tifosi a Verona e vedere tutta la curva che applaude è stata un’emozione che mette da parte qualsiasi discorso relativo ai punti in classifica. Le emozioni, a volte, sono più importanti dei numeri, e quello è uno scudetto che mi tengo dentro".
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