Tragedia nel Salento: madre trovata morta in mare, il figlio senza vita in casa
Le ricerche sono partite dopo una segnalazione del padre, insospettito dall'assenza del figlio a scuola
La comunità di Calimera e l’intero Salento sono stati sconvolti da una doppia tragedia: nella giornata di ieri, infatti, una donna è stata trovata senza vita in mare da un sub. Poco dopo, anche il figlio di nove anni è stato rinvenuto morto nella loro abitazione.
Cos'è successo
La donna aveva fatto perdere le proprie tracce nel primo pomeriggio insieme al bambino. A dare l’allarme era stato il padre del piccolo, insospettito dal fatto che il figlio non fosse stato accompagnato a scuola.
Il ritrovamento
Le ricerche si sono concluse quando un sub ha individuato il corpo della donna nelle acque di San Foca. In serata, il drammatico ritrovamento del bambino nella casa di famiglia a Calimera.
Le indagini
Secondo quanto riportato dal Nuovo Quotidiano di Puglia, L’identificazione ufficiale non è ancora arrivata, ma tutto lascia pensare che si tratti di Najoua Minniti, originaria di Polistena (Reggio Calabria) e residente a Calimera.
Il piccolo, invece, è stato rinvenuto nella camera da letto. Secondo le prime informazioni, il decesso sarebbe legato a un atto violento: sul corpo, infatti, sarebbero state riscontrate ferite da arma da taglio e segni compatibili con strangolamento. Le indagini sono in corso e non si esclude nessuna pista.
Le parole del sindaco di Calimera Gianluca Tommasi
Care concittadine e cari concittadini,
le ultime ore hanno profondamente sconvolto la nostra comunità. La tragedia che ci ha colpiti — il ritrovamento in mare del corpo di una nostra concittadina e, poco dopo, quello del figlio nella loro abitazione — rappresenta un dolore immenso e difficile da comprendere.
In questo momento così duro, desidero esprimere, a nome mio e dell’intera Amministrazione, la più sincera vicinanza alla famiglia e a tutti coloro che conoscevano e volevano bene a queste due vite spezzate.
Un pensiero particolare va ai bambini e ai ragazzi del nostro paese, che più di tutti rischiano di essere colpiti dalla paura e dalla confusione. La scuola è già attiva per offrire ascolto, sostegno e un ambiente sereno in cui elaborare quanto accaduto con delicatezza e professionalità. Come comunità abbiamo il dovere di proteggerli, accompagnandoli con attenzione e con il giusto linguaggio, senza esporli a informazioni o commenti che possano generare ulteriore ansia.
Le forze dell’ordine stanno lavorando con rigore e dedizione per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Vi chiedo di lasciare spazio al loro lavoro, evitando la diffusione di voci, supposizioni o ricostruzioni non verificate, che rischiano solo di aumentare lo smarrimento e il dolore.
Oggi più che mai dobbiamo restare uniti. Raccogliamoci nel silenzio, nella vicinanza reciproca e nel rispetto. La nostra comunità ha sempre saputo reagire con dignità nei momenti più difficili, e anche questa volta sapremo farlo, insieme.





