Giochi del Mediterraneo, Fitto: "Governo al lavoro per garantirne il successo"
Novità in seguito ad una discussa decisione della Corte Costituzionale
Novità in merito ai Giochi del Mediterraneo dal punto di vista giuridico e politico. La Corte Costituzionale, in merito ad un ricorso presentato dalla Regione Puglia, ha dichiarato costituzionalmente legittima la nomina da parte del Governo di un commissario per i Giochi del Mediterraneo. Allo stesso tempo, però, ha dichiarato incostituzionale la parte del decreto legge che, oltre a disporre la nomina del commissario, salta il passaggio dell'intesa tra il Governo e la Regione Puglia circa le opere da prevedere e finanziarie.
Il tutto è stato riportato dal Nuovo Quotidiano di Puglia, che sottolinea come il ora il commissario resti in carica ed i Giochi non dovrebbero essere a rischio, ma l'iter dovrà coinvolgere le Regioni e potrebbe risultare rallentato. In merito, ha rilasciato delle dichiarazioni Raffaele Fitto, ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR del governo Meloni:
Ci sono due modi per commentare le sentenze: leggere in modo superficiale con l'intento di fare polemica politica, oppure leggerle con attenzione e per intero. È evidente che per il rispetto istituzionale che ho nei confronti della Corte Costituzionale ho letto con molta attenzione e più volte la sentenza prima di commentare. La Corte Costituzionale ha sottolineato che tale intesa è comunque superabile dal Governo qualora non fosse possibile raggiungerla all'esito delle trattative.
Il Governo sta lavorando per garantire il successo dei Giochi del Mediterraneo nel 2026, in collaborazione con tutte le istituzioni e quindi anche con la Regione Puglia, che come membro del Nuovo Comitato Organizzatore dei Giochi ha già preso atto del programma delle opere da realizzare, presentato dal Commissario a novembre scorso. Continueremo a lavorare con tutte le istituzioni coinvolte, anche per la celere adozione del decreto di approvazione del programma delle infrastrutture concorrenti. ll confronto è e rimarrà costante.