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Il Lecce ha fatto sembrare semplice una sfida che alla vigilia appariva molto insidiosa, per le numerose assenze fra le file dei giallorossi e per le motivazioni di un avversario protagonista di un ottimo avvio di campionato. 

Complici le tante defezioni delle ultime ore, il tecnico Marco Baroni ha fatto di necessità virtù, operando una mini-rivoluzione rispetto all’undici titolare schierato nelle ultime uscite. L’allenatore toscano ha ridisegnato il centrocampo, affidando la regia a Blin e rilanciando Bjorkengren dal primo minuto, mentre in difesa, lungo le corsie, ha rispolverato Gallo e Calabresi.

Dopo un avvio di partita piuttosto spezzettato, i giallorossi hanno iniziato a macinare gioco con convinzione, trovando la rete che ha stappato il match grazie a una bella conclusione dalla distanza di Strefezza. Il brasiliano è arrivato al tiro servito da Coda, abile a venire incontro e a lavorare il pallone sulla trequarti, per liberare lo spazio centrale alle sue spalle a beneficio dei compagni. Acquisito il vantaggio, il Lecce ha continuato a pestare sull’acceleratore e poco prima dello scadere del primo tempo è riuscito a trovare il gol del raddoppio, con un bel colpo di testa di Coda imbeccato da un cross perfetto di Calabresi. Pronti-via e al primo minuto della ripresa i giallorossi hanno inferto il colpo del decisivo KO, grazie ad un inserimento vincente di Bjorkengren, assistito da un lancio a scavalcare la difesa di un ispiratissimo Strefezza. Il gol di Caso, che ha accorciato le distanze per il Cosenza, non è stato sufficiente per rimettere in discussione il risultato di un match gestito dal Lecce con l'autorità tipica delle grandi squadre

I giallorossi hanno mostrato i muscoli, esaltandosi nelle difficoltà e ottenendo tre punti che permettono alla squadra salentina di salire al terzo posto in classifica a quota venti, accorciando a due sole lunghezze la distanza dal Pisa capolista. A fare la differenza nella sfida con il Cosenza è stata la forza del gruppo e la profondità di una rosa costruita in estate dal duo Corvino-Trinchera per dare al tecnico due alternative di livello in ciascun ruolo. Giocatori che nell’ultimo periodo avevano trovato pochissimo spazio in piccoli scampoli di partita, sono stati gettati nuovamente nella mischia dal primo minuto dando risposte più che positive. Calabresi, che è scalato nelle gerarchie alle spalle di Gendrey, è risultato fra i migliori in campo, dimostrando di essere un giocatore forte e affidabile, capace di interpretare al meglio il calcio intenso dal punto di vista agonistico che il tecnico Baroni chiede ai suoi. Blin ha pagato i primi minuti un po’ sottotono, ma dopo aver preso fiducia ha recuperato le redini del centrocampo, crescendo nelle varie fasi della partita. Bjorkengren, infine, come sottolineato anche dal presidente Saverio Sticchi Damiani nel post-partita, è un vero e proprio esempio da seguire all’interno della squadra. Il centrocampista svedese ha giocato finora con il contagocce, continuando a dare il massimo per provare a sovvertire le gerarchie in squadra. Senza mai un mugugno, senza mai una lamentela. Testa bassa e lavorare, perché alla fine il lavoro paga sempre. E infatti, al rientro in campo dal primo minuto con il Cosenza, Bjorkengren è stato decisivo prima creando i presupposti per la rete del raddoppio, poi mettendosi in proprio siglando il gol del 3-0. Ha saputo capitalizzare al meglio la chance datagli dal tecnico e adesso si candida prepotentemente per una maglia da titolare anche contro il Parma. 

È una squadra piena di risorse quella giallorossa arrivata al decimo risultato utile consecutivo, una squadra in cui c’è e ci sarà bisogno di tutti da qui fino all’epilogo del torneo nel prossimo maggio. Le giocate estemporanee dei singoli fanno portare a casa le partite, ma è la forza del gruppo che permette di vincere i campionati. E il Lecce ha tutte le carte in regola per diventare un grande collettivo, esaltando al suo interno le qualità di tutte le sue componenti. 

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