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Rico Semeraro, ex presidente del Lecce, è stato intervistato dalla Gazzetta del Mezzogiorno.

Sticchi Damiani e Corvino due garaznie

Saverio Sticchi Damiani e Pantaleo Corvino sono due eccellenze del territorio. Con loro a dettare rispettivamente la linea del club ed a gestire a trecentosessanta gradi l'area tecnica, il Lecce è in ottime mani. Il presidente Sticchi Damiani ha avuto, tra gli altri, il grandissimo merito di parlare chiaramente alla piazza, spiegando che i conti in ordine sono decisivi per avere un presente ed un futuro. Insomma, ha specificato che un bilancio sano viene prima dei punti in classifica. 

Sticchi Damiani

Questa è oramai l'unica strada utile per durare nel tempo. Ha sottolineato che avrebbe fatto il possibile, insieme agli altri soci, perché il calcio sostenibile che voleva portare avanti si coniugasse con i risultati sportivi positivi, ma senza tralasciare di rimarcare che non è affatto certo che ciò accada sempre. La gente ha capito ed è importantissimo che ciò sia accaduto. Peccato che dal sodalizio sia uscito Renè De Picciotto, in quanto era una risorsa di rilievo.

Corvino

Sa pescare potenziali talenti nei mercati meno conosciuti, ma sa anche costruire i calciatori di valore in casa, attraverso il vivaio. Ne so qualcosa per averlo vissuto nel mio triennio di presidenza: Ledesma, Vucinic, Bojinov, Rosati. Tutti ragazzi costati pochissimo e con stipendi bassi. Per noi fu determinante in quanto l'organico che era stato declassato dalla massima serie aveva un monte ingaggi salatissimo. 

Corvino

È la dimostrazione delle enormi qualità di Corvino nel costruire, lavorando con le risorse che ha a disposizione. Nei nostri anni la Primavera vinse tutto quello che si poteva vincere. Nel 2022/2023 i giallorossi si sono fregiati del titolo tricolore. Si tratta di risultati eclatanti ed è facile comprenderlo.

Il successo del Lecce

Baschirotto e compagni hanno iniziato il torneo alla grandissima. L'avvio è stato strepitoso. Poi hanno accusato un calo che va sempre messo in preventivo. È seguito l'esonero di D'Aversa, del quale mi è dispiaciuto molto perché aveva fatto bene. L’avvicendamento con Gotti si è rivelato azzeccatissimo: ha dimostrato notevole caratura professionale e umana. La mia impressione è che il livello medio del calcio attuale sia meno elevato di quello che si registrava durante la mia presidenza, ma il quattordicesimo posto è ottimo.

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