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GABRIEL 6,5

L’estremo difensore brasiliano è una nota positiva del 2019 del Lecce. Arrivato in estate per ricoprire i gradi di titolare in Serie A, si è dimostrato affidabile e provvidenziale in più di qualche occasione. Non sono mancati alcuni errori da penna blu, come il rilancio sfortunato sui piedi di Pandev in Lecce-Genoa o la clamorosa uscita a vuoto in Brescia-Lecce, ma numeri alla mano il suo bilancio è decisamente in positivo finora.

LUCIONI 6,5

Il suo innesto è stato fondamentale per la storia recente del Lecce. Ha guidato la squadra giallorossa dalla B alla A e si è confermato nella massima serie, sempre presente, sempre titolare, sempre per l’intera durata della partita. Ha fatto a spallate con centravanti del calibro di Dzeko, Lukaku, Immobile e Higuain senza mai temere il confronto, dimostrando di poter dire la sua anche sui palcoscenici più importanti. Guida tecnica e carismatica della squadra.

MECCARIELLO 6

Un infortunio in estate, un’operazione e il lungo periodo di riabilitazione prima del rientro. Ma una volta tornato a disposizione, “big Mec” si è fatto da subito trovare pronto, agli ordini del mister. Schierato spesso nel ruolo di terzino destro, lui che è un difensore centrale, si è sempre adoperato con impegno ed abnegazione, non facendo mai mancare il supporto alla causa.

ROSSETTINI 6,5

È il secondo giocatore di movimento più impiegato dietro al solo Lucioni, assieme al quale compone la coppia di centrali inamovibili della squadra giallorossa. Con il suo arrivo ha dato affidabilità ed esperienza al reparto difensivo, che se da un lato è il più perforato della Serie A con 32 reti subite, dall’altro ha dimostrato di poter contare su individualità all’altezza della categoria. Nella seconda parte di stagione, quando i punti diventeranno sempre più pesanti, avere in difesa un giocatore che di lotte salvezza ne ha vissute tante in carriera può essere un fattore importante.

CALDERONI 7

A 30 anni, all’esordio assoluto in Serie A, si è dimostrato pedina fondamentale del 4-3-1-2 di Liverani. Sulla fascia ha sempre garantito corsa e inserimenti, con il solito spirito di sacrificio e l’umiltà che lo hanno contraddistinto sin dal primo giorno in cui ha messo piede nel Salento, due estati fa. Ma soprattutto si è scoperto goleador: ben 3 gol segnati, tutti di capitale importanza. Il primo, un fendente decisivo nella vittoria sulla Spal; il secondo, un clamoroso missile all’ultimo respiro per il 2-2 finale contro il Milan a San Siro; il terzo, una rasoiata nei minuti di recupero che ha fatto riagguantare il pari contro il Cagliari in casa. Ha partecipato al 18% dei gol di squadra: mica male per un terzino.

DELL’ORCO 6

Sufficienza piena per il jolly difensivo di mister Liverani. Schierato all’occorrenza centrale o terzino sinistro, non ha mai sfigurato, mostrandosi sempre attento e ordinato. Un buon giocatore sul quale il tecnico romano ha potuto fare sicuro affidamento finora.

RICCARDI S.V.

Appena 20’ contro il Sassuolo in campionato, oltre alla sciagurata sfida di Coppa Italia contro la Spal. Troppo poco per dare un giudizio alla stagione del centrale reduce dal doppio salto dalla C alla A.

VERA S.V.

È stato un investimento importante e di prospettiva in estate, per questo va aspettato. In campionato ha giocato solo due scampoli di partita contro Atalanta e Fiorentina, ma nel prosieguo del torneo potrebbe avere nuove chance. Sta compiendo un graduale percorso di crescita e dal punto di vista fisico e tecnico sembra avere doti promettenti, ma è impossibile per il momento giudicarlo.

BENZAR 5

Si è visto poco, ma quel poco che si è visto è sufficiente per parlare di lui come di una delle grandi delusioni dell’inizio di stagione del Lecce. Terzino titolare della nazionale rumena, presentato come una delle più importanti operazioni economiche della società di Via Costadura, non si è ambientato nel Salento e non è riuscito a lasciare il segno. A gennaio si apriranno inevitabilmente le porte della cessione.

RISPOLI 5,5

L’ex Palermo è apparso in più di qualche occasione in affanno. Probabilmente ha pagato il fatto di aver saltato la preparazione, ma nonostante ciò è stato uno dei più impiegati fino ad ora nella rosa giallorossa. Un merito gli va riconosciuto: anche nelle difficoltà, dà sempre il massimo, senza risparmiarsi.
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