header logo

Riavvolgiamo per un attimo il nastro dei ricordi e ritorniamo indietro nel tempo. Stagione 2019-2020, la prima del Lecce in Serie A dopo tanti di purgatorio tra C e B.

La formazione di Liverani, dopo un avvio complicato ed un ambientamento difficile alla categoria, dalla 22esima alla 24esima giornata ha vinto 3 partite di fila, conquistando 9 punti ed allungando sulle altre contendenti alla salvezza.

Sembrava che quello strappo, quella fiammata improvvisa, potesse cancellare le sconfitte del passato e, soprattutto, consegnare ai giallorossi una salvezza, fino a quel momento, meritata. 

Poi, però, è arrivato il momento più buio della stagione, a cavallo tra normalità e pandemia di Covid. Il Lecce ha perso 6 gare di fila: due prima del virus, in modo pesante contro Atalanta e Roma, e quattro in estate, a campionato ripreso, contro Milan, Juventus, Sassuolo e Sampdoria.

Probabilmente è naturale per una squadra come il Lecce, neopromossa e spesso piena zeppa di giovani esordienti nella massima serie. È fisiologico intraprendere un tunnel senza luce e fare fatica ad uscirne. È successo altre volte e non c'è da preoccuparsi troppo. Nelle ultime stagioni di Serie A recenti anche con Beretta e Di Francesco in panchina.

3 anni fa, dopo questa serie di risultati negativi, è arrivata una scintilla, la partita contro la Lazio, con i biancocelesti che, da super favoriti, hanno perso al Via Del Mare una gara pazza, durata 100 minuti e nella quale è accaduto davvero di tutto.

Quel Lecce non si è salvato ma ha ripreso la sua corsa. Anche quello di Baroni otterrà nuovamente dei punti ma non dovrà fare l’errore di sottovalutare i campanelli d’allarme che hanno portato con loro queste sconfitte: per vincere in A è necessario che tutti diano tutto ed anche qualcosa in più, altrimenti non si va lontano. 

"PL Talk" Monza-Lecce: ospite in puntata Lino De Lorenzis del Nuovo Quotidiano di Puglia
Frosinone-Lecce 3-1: Abisso choc. Tesoro: "Non arbitri più il Lecce"