L'identikit di Corvino: figura competente e carismatica
Quindici anni dopo, Pantaleo Corvino ritorna al Lecce.
Il dirigente originario di Vernole torna dove tutto ebbe inizio, nella squadra alla quale ha legato tanti ricordi e grandissimi risultati sportivi. La sua carriera nel calcio professionistico prende il via negli anni ’90, quando viene scelto per ricoprire il ruolo di direttore sportivo del Casarano.
Alla guida della squadra rossoazzurra ottiene buoni risultati nel campionato di serie C1 e ha il merito di lanciare diversi talenti, su tutti un giovanissimo Fabrizio Miccoli. La bontà del suo lavoro viene notata dal Lecce, che lo sceglie come nuovo d.s. nell’estate del 1998. Il caso vuole che anche in quell’occasione, come accaduto quest’anno, Corvino arrivò dopo che la squadra giallorossa concluse il campionato di serie A al 17° posto, venendo relegata alla serie B. L’auspicio è che si riconfermi anche quanto avvenuto l’anno seguente, visto che il primo anno di Corvino da d.s. del Lecce culminò con la promozione nella massima serie. In tutto, riveste il ruolo di d.s. del Lecce per 7 anni, conquistando due promozioni dalla serie B e quattro salvezze in serie A.
Al di là dei risultati, Corvino è l’artefice di grandi squadre che hanno scritto la storia della società leccese. Le sue abilità nello scouting hanno portato nel Salento talenti di caratura internazionale come Mirko Vucinic, Valeri Bojinov, Ernesto Chevanton e Christian Ledesma su tutti, senza dimenticare i tanti giocatori che, partendo da Lecce, hanno poi saputo costruirsi una carriera ai vertici del calcio italiano. Dell’era Corvino si ricordano poi i risultati straordinari del vivaio giallorosso, su tutti i due scudetti consecutivi conquistati dalla Primavera nel 2003 e nel 2004, ottenuti grazie all’eccezionale operato di Luigi Dimitri nel ruolo di responsabile del settore giovanile e di Roberto Rizzo, mister della Primavera dei miracoli.
Dopo l’esperienza leccese, Corvino si sposta a Firenze. Riveste il ruolo di d.s. della Fiorentina dal 2005 al 2012, arco temporale nel quale la viola ottiene tre quarti posti in serie A, raccogliendo ottimi risultati anche in Europa, fra i quali una semifinale di Coppa Uefa e un ottavo di finale di Championa League. Anche a Firenze, il dirigente salentino conferma le sue doti di scopritore di talenti, portando in Italia giocatori come Stevan Jovetic, Adem Ljajic e Felipe Melo.
In seguito, Corvino viene ingaggiato dal Bologna: la sua parentesi emiliana dura due anni, durante i quali ottiene una promozione dalla serie B alla serie A. Dopo l’esperienza in rossoblu ritorna alla Fiorentina come responsabile dell’area tecnica, ruolo che riveste dal 2016 al 2019, fino all’avvento nella società viola della nuova proprietà.
Il ritorno di Corvino a Lecce non può che rappresentare una nota positiva per la società di Via Costadura. Il dirigente salentino, infatti, è una figura competente e carismatica, che può vantare una esperienza quasi ventennale nel mondo del calcio ad alti livelli. L’identikit ideale per una società giovane ma ambiziosa come quella giallorossa che all’indomani di una dolorosa retrocessione in serie B si è già rimessa al lavoro per programmare una nuova scalata verso il calcio dei grandi.
La scelta di una figura come quella di Corvino, in tal senso, è un segnale molto importante e decisamente promettente.
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