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Arturo Calabresi è stato presentato ufficialmente alla stampa come nuovo calciatore del Lecce. Di seguito le sue dichiarazioni.

“La serie B è un campionato a cui sono molto legato e al quale devo tantissimo. È un campionato che è cambiato poco rispetto a quando ci ho giocato. Sarà un torneo equilibrato, pieno di sorprese e di insidie. A livello personale quello appena trascorso è stato un anno particolare, il più difficile della mia carriera, dal punto di vista della continuità e della costanza. Non ho fatto il ritiro col Bologna ma mi sono preparato individualmente. Ho lavorato tanto senza mai fermarmi, l’aspetto fisico è importante da curare. Ora penso solo al Lecce, a partire da ieri mi sono calato in questa nuova realtà. Credo tantissimo nella cultura del lavoro. Ho lavorato tanto per guadagnarmi la serie A e ora voglio ripartire con una fame incredibile e con una grande voglia di mettermi in gioco che non ho mai avuto prima. Ringrazio la società, non vedo l’ora di iniziare. Ho avuto la possibilità di sperimentare diversi ruoli, la mia duttilità può essere un fattore importante per la squadra. Posso ricoprire tutti i ruoli della difesa. Io nasco prettamente come difensore, sono un terzino con caratteristiche difensive, il mio pensiero è non subire gol. Quello del terzino è un ruolo che chiede caratteristiche di spinta e sotto questo aspetto ultimamente ci ho preso gusto. Allenatori? Ne ho avuti tanti, è difficile dire chi mi ha formato di più. L’intelligenza sta nel capire cosa può darti ciascun mister nel corso della tua carriera. Inzaghi mi ha dato la possibilità di esordire in A e segnare. In Francia il tecnico dell’Amiens mi ha dato fiducia e mi ha offerto la la possibilità di confrontarmi con un calcio diverso di livello. Baroni? Lo ringrazio per la fiducia, avremo modo di lavorare su tanti aspetti, non vedo l’ora di entrare nel vivo di questa nuova realtà. Il calcio francese è molto diverso, è un calcio molto fisico fatto di transizioni, all’inizio è stato difficile, dopo poche partite ho capito che in Italia ci soffermiamo sul reparto mentre lì si gioca più sul duello individuale. Quando ho capito questo cambiamento ho iniziato a far bene. Lecce rappresenta un passaggio importantissimo della mia carriera. Io sono diventato di proprietà del Lecce, finora sono stato di proprietà solo di altre due squadre, ovvero della Roma e del Bologna. Per me è un passaggio importantissimo al quale voglio attribuire un ricordo bellissimo. Con Blin ho condiviso una stagione in Francia da protagonista, nella quale non abbiamo potuto avere la possibilità di concludere il campionato e centrare la salvezza. In comune abbiamo una grandissima voglia di rivincita e rivalsa. Lecce è un posto che mi trasmette un grandissimo senso di appartenenza, questo è quello che mi piace di più. Famiglia? Da sempre ho avuto la passione per il calcio e non per il cinema. È stato tutto molto naturale. Ho un papà attore, l’ho sempre seguito da piccolo in tournée e sui set. Poi crescendo è rimasto il confronto quotidiano sulle nostre cose ma la mia passione è sempre stata lo sport”. 

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