Il peso di essere Francesco Camarda

Il giovane classe 2008 deve convivere con la pressione di forti aspettative, a soli 17 anni. Di lui ne parlavano prima del gol, ne parlano dopo il gol, e continueranno a parlarne anche in futuro
È bastato un gol, bello e pesante, per accendere (o riaccendere) i riflettori su Francesco Camarda. A soli 17 anni, con un guizzo di testa, il giovane attaccante si è ritrovato al centro delle cronache sportive e delle aspettative di un intero movimento calcistico. E non è stato l’unico: nella stessa giornata anche Francesco Pio Esposito, altro talento emergente della sponda opposta di Milano, ha trovato la via del gol, creando un certo fermento intorno a questi due giovanissimi.
Un'esposizione mediatica che parte dalle giovanili
In realtà, l’esposizione mediatica non è una novità per Camarda: il suo nome circola già dai tempi delle giovanili, quando a suon di gol si era guadagnato le prime attenzioni delle Nazionali e dei media. Poi, il debutto in Serie A con la maglia dei rossoneri, diventando il più giovane esordiente della storia della massima serie (15 anni, 8 mesi e 15 giorni), e quello in Champions League a soli 16 anni, con tanto di gol poi annullato per fuorigioco.
La scelta estiva
Insomma, il classe 2008 è abituato a certe attenzioni, tanto da far diventare la scelta estiva del suo prestito al Lecce un vero e proprio caso. Tra chi sperava in una sua permanenza tra le fila dei rossoneri e chi avrebbe preferito il prestito in Serie B, Francesco Camarda è sempre stato al centro dell'attenzione, anche senza segnare. Prima del gol, in effetti, erano arrivate numerose critiche per la scelta di andare in una squadra da “lotta salvezza” e con un potenziale offensivo basso.

L'esposizione mediatica
Dopo il gol, il ritorno al centro del dibattito. Sia Camarda che Esposito vengono visti come il futuro di Milan e Inter, ma anche il futuro della Nazionale: "Due attaccanti che aspettiamo perché sono due ragazzi che ci hanno dato la sensazione di poter diventare di grandi prospettive, di poter magari diventare anche una futura coppia della nazionale", ha affermato Stefano Borghi. “È un cavallo di razza, destinato a vincere", ha detto invece il direttore dell'area tecnica del Lecce Pantaleo Corvino.
Cassano, altro talento precoce del calcio italiano, consiglia un approccio molto semplice: "Spero possano diventare il futuro del calcio italiano (Camarda ed Esposito, ndr). Se dovessi dare un consiglio a loro, direi di affidarsi soltanto alla famiglia: gli altri inizieranno a scrivervi per chiedere una maglia, un biglietto, o anche solo per fare i complimenti. Statene alla larga".