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Pantaleo Corvino, dirigente sportivo e responsabile dell’Area Tecnica del Lecce, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 durante la trasmissione “CrossOver”. Queste sono state le sue parole.

Come arrivano Roma e Lecce a questo incontro?

“La Roma ha bucato la partita di Coppa Italia ma ci può stare, in campionato sta facendo molto bene con un tecnico importante e con una rosa importante in una piazza caldissima. Il Lecce deve essere determinato per provare a contrapporsi davanti al proprio pubblico, anche noi nelle ultime 10 partite ne abbiamo perse solo 2 ma siamo una piccola e siamo tornati in Serie A quest’anno. Abbiamo dovuto fare tutto in poco tempo, con la squadra più giovane del campionato”.

Quali sono stati i cambiamenti apportati alla sua squadra per questa stagione?

“Della squadra che ha fatto la Serie A due anni fa non è rimasto praticamente nessuno, solo il dodicesimo. L’anno scorso è stato fatto molto per tornare in Serie A, quest’anno è stato fatto un lavoro ancora più importante in poco tempo. Abbiamo dovuto fare gli straordinari, essendo matricole, ma li abbiamo fatti per cercare di essere competitivi e raggiungere i nostri obiettivi. Lotteremo fino alla fine per la salvezza. Abbiamo la squadra più giovane del campionato, la quinta in Europa, e sappiamo che pur avendo 23 punti la squadra per raggiungere il traguardo è lunga e tortuosa. In campo c’è un allenatore che sta facendo anche lui gli straordinari, assembleare un gruppo quasi tutto nuovo richiede impegno e qualità di lavoro”.

Come valuta il rendimento di Strefezza e Hjulmand?

“Se un esterno di un grande club avesse fatto 21 gol in una stagione e mezzo, con 18 assist, ne parlerebbero non dico ogni giorno ma uno sì e uno no sicuramente. Questo in un piccolo club può passare inosservato. Noi ce lo stiamo godendo e ne siamo assolutamente felici, non tanti hanno il suo bottino. Hjulmand come Strefezza è uno dei pochi che viene dalla Serie B, oggi pur essendo giovane è Capitano di questa squadra e da mediano sta facendo vedere che il passaggio in futuro in un grande club se lo merita tutto”.

Come è cambiato il lavoro da Direttore in questi anni?

“Un Direttore Sportivo o Direttore Generale è la figura che viene giudicata sotto l’aspetto finanziario, in quali condizioni ha trovato il club e come lo ha lasciato, e sotto l’aspetto dei risultati che ottiene nel suo percorso. Oggi invece è subentrato il concetto di Manager, Tiago Pinto è un manager che va a incidere all’interno della società, come una volta: se non può esprimere il meglio perché deve far fronte al fair-play finanziario e riesce comunque ad allestire una squadra che oggi è terza in classifica vuol dire che sta facendo un buon lavoro. L’anno scorso la Roma ha vinto la Conference League, c’è stato un lavoro in campo ma anche fuori dal campo. Non tanti Direttori Sportivi, però, riescono come una volta a interpretare questo ruolo come una volta, con l’obiettivo di incidere. Il calcio secondo me è cambiato in peggio, oggi le competenze di un Direttore sono state alterate”.

C’è un giovane in Italia su cui lei punterebbe a occhi chiusi?

“Ce ne sono tanti, valuto prettamente quelli che sono in casa mia. Al Lecce ci sono tanti giocatori bravi che un domani potranno far parlare di sé, ma mi fermo a Strefezza”.

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