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Il responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino è intervenuto in conferenza stampa trattando numerosi argomenti.

FARAGÒ - “Siamo all’inizio della mia quarta sessione di mercato dal mio ritorno a Lecce. Oggi presentiamo il nostro nuovo acquisto, un calciatore con il quale mi rifaccio a una canzone che dice che a volte gli amori ritornano. 
Paolo Faragò è un calciatore che avevo cercato a Firenze già sei anni fa. Ci ho provato anche lo scorso anno. Parlai con il ragazzo che con molta onestà e sincerità mi disse che non era nelle condizioni fisiche e atletiche di accettare la proposta, questo gli fa ancora più onore. Quando l’ho contattato in questa sessione di mercato è stato sincero e onesto nel dirmi che questa volta era nelle condizioni ottimali per venire a Lecce. Questo mi ha reso il compito facile. Quando l’idea è stata sottoposta a Baroni il tecnico ha avuto tanto entusiasmo nel riavere Faragò. L’ha contattato anche lui e il giocatore ha dimostrato anche al tecnico l’entusiasmo giusto per venire a Lecce. La trattativa è iniziata molti giorni fa e si è conclusa nel migliore dei modi. Hai paura sempre che escano le notizie e si diano idee ad altri club. Quando è uscita la notizia abbiamo avuto paura che potesse inserirsi qualcuno. Faragò in Serie B non è venuto per fare l’alternativa di nessuno ma per ampliare la qualità del reparto di centrocampo. In un campionato che ci vede impegnati ogni tre giorni avevamo l’obiettivo di allargare le scelte in mezzo al campo.”

BILANCIO - “Per fare un’analisi di quello che si è fatto sono indicativi i numeri. I numeri ci dicono che quel cambiamento che abbiamo fatto per tenere conto di un sano equilibrio tecnico ci ha portato sulla strada giusta. Avendo quasi il miglior attacco e quasi la miglior difesa vuol dire che siamo sulla strada che volevamo intraprendere, avendo un sano equilibrio in entrambe le fasi. Abbiamo cambiato attraverso un nuovo modello condiviso in toto con l’allenatore scelto.“

CALCIOMERCATO - “Il gruppo è valido ma quando arriva il mercato bisogna stare attenti agli equilibri di un gruppo che sta andando bene. Non bisogna alterare l’equilibrio che si è raggiunto. L’obiettivo è cercare di migliorare perché tutto è migliorabile. Si può migliorare anche togliendo o aggiungendo poco, proprio perché bisogna stare attenti agli equilibri. Dobbiamo guardare le opportunità per migliorare quanto abbiamo già fatto. L’arrivo di Faragò è un altro tassello utile al nostro obiettivo. Vorrei che fosse sottolineato quello che sto per dire. 
In questa Serie B ci sono dei magnati che alterano gli equilibri del campionato, alcuni club con l’ingresso di proprietà straniere possono investire alterando gli equilibri di un campionato nel quale di solito si va avanti con le risorse a disposizione e con gli sforzi dei soci. Noi facciamo parte di quei club che con degli sforzi dei soci cercano di fare una squadra competitiva. Nel calcio non è importante il passato ma è importante quello che si fa nel presente. Il nostro non è un compito facile, essere competitivi non è facile, il successivo passaggio è essere vincenti. Questo step si può fare attraverso il lavoro nel tempo. Noi stiamo cercando di essere competitivi da subito per poi essere vincenti e lo stiamo facendo con un sano equilibrio economico. I tempi che stiamo attraversando non aiutano a fare calcio. Ogni club di Serie B deve sentirsi un laboratorio pieno di idee, dove le idee devono prevalere sulle risorse economiche, che in B sono poche e che diventano nulle laddove c’è un blasone da onorare.”

FALCO - “Non ci sono sviluppi. Il calciatore è stato ceduto alla Stella Rossa per un milione e mezzo e questo impegno non è stato onorato, nonostante le penalità inserite in caso di mancato pagamento. Il giudizio ci ha dato ragione, ora bisogna passare all’atto pratico per la riscossione.”

CALABRESI - “Abbiamo delle linee guida. Noi dobbiamo tener conto di determinati considerazioni che ci danno il campo e le scelte dell’allenatore. Se un calciatore di una certa età è titolare ed è in scadenza è giusto che un club si preoccupi di non perdere un titolare. Cosa contraria è quando anagraficamente c’è un calciatore che non è considerato titolare e allora lì si fanno delle riflessioni che a volte portano a fine stagione a un prosieguo nuovo, oppure a volte durante la stagione può succedere che chi non si sente titolare opera delle scelte e noi dobbiamo tenerne conto. Noi non vogliamo tenere giocatori scontenti quindi di volta in volta facciamo delle analisi e prendiamo delle decisioni. Calabresi fa parte di un ruolo in cui servono due calciatori. Con lui non abbiamo preso nessun impegno, se un calciatore dai sani principi e dai sani comportamenti come lui ci chiede di potersi sentire titolare altrove noi ne teniamo conto. Se si trova un calciatore per sostituirlo degnamente è bene, ma come noi teniamo conto delle esigenze degli altri anche gli altri devono tenere conto delle nostre.”

DIFENSORE CENTRALE - “Difficilmente ci facciamo trovare impreparati. Ora abbiamo tre marcatori per due posti. Come sappiamo non dare a chi non merita sappiamo premiare chi merita. Bjarnason ci aveva chiesto di fare il protagonista da un’altra parte per non perdere la nazionale, abbiamo ottimizzato il suo trasferimento. Meccariello ci ha chiesto di voler andare a trovare spazio in un club dove poteva essere titolare e dove veniva premiato contrattualmente. Trattandosi di un calciatore che abbiamo ritenuto da premiare allora abbiamo fatto quest’operazione, pur sapendo che ci saremmo trovati in una situazione deficitaria. Per noi certi valori contano. Noi ora abbiamo un solo compito ed è quello di allargare la qualità della rosa. La qualità si allarga anche nelle alternative.”

ATTACCO - “Noi non possiamo dire prima del tempo quello che si fa. Non abbiamo mai detto che stiamo cercando un altro esterno offensivo, al momento abbiamo Strefezza e Di Mariano, con Strefezza che senza rigori è capocannoniere del campionato. Di Mariano ha fatto già quattro gol e non ha ancora concluso il girone d’andata. Quando hai due esterni con certi numeri realizzativi in Serie B non devi preoccuparti di trovare altri titolari. Nelle alternative abbiamo Listkowski che quando è stato bene ha messo in mostra le sue qualità. Lui e Olivieri non sono degli scappati di casa, nonostante certi commenti. Olivieri viene da un campionato in cui ha fatto 29 presenze con una squadra che è arrivata prima e ha realizzato sei gol. Ragionando come un laboratorio, quando abbiamo proposto Strefezza a Baroni il tecnico ci ha detto che sarebbe andato a prenderlo lui se l’avessimo comprato. Lo abbiamo piazzato nel ruolo di esterno alto laddove nessuno pensava potesse giocare. Oggi è appetito da club importanti di Serie A ma non lo sbandieriamo. Noi vogliamo chiudere questa stagione nel modo in cui l’abbiamo iniziata, facendo sacrifici e rinunciando a delle proposte per dare soddisfazione ai nostri tifosi. Io e Trinchera facciamo fatica a convincere attaccanti a venire a fare il vice-Coda. Non si può pensare che dietro Coda ci sia un altro come lui a fare l’alternativa in Serie B. Non puoi pensare di spendere centinaia di migliaia di euro per fare il vice-Coda. Servono le idee. Rodriguez in quel ruolo era un’idea ma non ci è andata bene. Questo perché dobbiamo tenere conto non solo di quello che pensiamo noi ma anche del piacere dei calciatori. Strefezza ha sposato l’idea dell’esterno offensivo e si è sforzato. Qualcun altro invece non ci supporta. Pensavamo che Rodriguez potesse fare la prima punta con caratteristiche diverse. Nel Napoli c’è Osimhen che è un armadio e il suo sostituto è Mertens che ha caratteristiche diverse, ma questo è il calcio. Noi pensavamo di fare l’interesse di Rodriguez così come stiamo pensando di fare l’interesse di Olivieri. Il calcio è questo, l’importante è avere la disponibilità dei calciatori e la volontà dell’allenatore. 
Alla luce delle nostre analisi siamo arrivati al punto che un centravanti possiamo prenderlo. Siamo vicini a prenderlo ma siamo nella situazione purtroppo in cui uno stato di malessere può rinviare l’arrivo di un calciatore.”

PRIMAVERA - “Quando una società arriva al giro di boa è giusto fare delle analisi. Il mio primo obiettivo è vedere i tifosi felici. I nostri tifosi sono felici quando vincono e non lo sono quando perdono. Questo concetto di felicità lo espando in tutte le competizioni, anche nel settore giovanile. Quando vincevo chi scrive sulle tastiere mi diceva che le vittorie non valgono nel settore giovanile, pur avendo io vinto 13 titoli. Allora io andavo a vedere i calciatori che venivano dai miei settori giovanili e lì non c’è partita. Poi si lamentavano del fatto che i calciatori giovani erano stranieri. Basterebbe vedere quanti giocatori italiani sono arrivati in serie A partendo dalle mie giovanili. Qui a Lecce ci vuole tempo per rivedere qualche salentino che arrivi in Serie A. Ho fatto due mercati e mezzo e c’è una Primavera totalmente rivoluzionata. I nostri tifosi hanno visto perdere il Lecce tra prima squadra, primavera e under 17 appena sette volte. L’under 17 ha perso solo una volta, la primavera quattro volte e la prima squadra due volte. Ciò non toglie che se c’è da migliorare mantenendo un sano equilibrio noi cercheremo di farlo.”

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