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Il VAR, l'assistente video all'arbitraggio, è ormai una realtà consolidata nel calcio italiano e internazionale. Il sistema, introdotto nella Serie A nella stagione 2017/18, ha lo scopo di aiutare gli arbitri a prendere decisioni più corrette e trasparenti in situazioni dubbie o decisive. Ma come funzionano i diritti audio del VAR e degli arbitri? E chi può ascoltare le comunicazioni tra gli arbitri e la sala VAR?

I diritti audio del VAR e degli arbitri

I diritti audio del VAR e degli arbitri sono di proprietà della Lega Serie A, che li gestisce tramite la sua società controllata Infront Italy. La Lega Serie A ha stipulato un accordo con la FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) per l'utilizzo del sistema VAR e per la cessione dei diritti audio relativi.

Ora la Serie A vuole vendere questi diritti e ieri ha pubblicato un bando sui diritti tv che comprende anche la possibilità di acquistare i contenuti audio del VAR, più le interviste che gli arbitri rilascerebbero a fine partita. Questa opzione di vendita, che sarebbe riservata solamente ai broadcaster che si aggiudicherebbero i cosiddetti pacchetti principali, è soggetta alla approvazione dell’IFAB, l’ente che approva e delibera tutte le modifiche alle regole del calcio, della FIGC e dell’AIA (Associazione italiana Arbitri).

Una soluzione rivoluzionaria ed utile per arricchire la copertura delle partite, offrendo agli abbonati un'esperienza più coinvolgente e informativa.

Le regole per l'utilizzo dei diritti audio del VAR e degli arbitri

L'utilizzo dei diritti audio del VAR e degli arbitri è regolato da alcune norme stabilite dalla Lega Serie A e dalla FIGC, in accordo con gli arbitri stessi. Queste norme hanno lo scopo di garantire il rispetto della privacy degli arbitri, la tutela della loro immagine e la salvaguardia della loro autorità.

Le principali regole sono le seguenti:

- Le comunicazioni tra gli arbitri e la sala VAR possono essere ascoltate solo da Sky e DAZN, che devono rispettare il codice etico della Lega Serie A e della FIGC.
- Le comunicazioni tra gli arbitri e la sala VAR possono essere trasmesse solo in differita, dopo il fischio finale della partita, e solo se rilevanti per il risultato o per il giudizio tecnico.
- Le comunicazioni tra gli arbitri e la sala VAR non possono essere trasmesse in diretta o in streaming, né essere oggetto di scommesse o giochi online.
- Le comunicazioni tra gli arbitri e la sala VAR non possono essere utilizzate per contestare le decisioni arbitrali o per influenzare il pubblico o i media.
- Le comunicazioni tra gli arbitri e la sala VAR devono essere trattate con riservatezza e discrezione, evitando di diffondere informazioni sensibili o personali degli arbitri.

I vantaggi dei diritti audio del VAR e degli arbitri

I diritti audio del VAR e degli arbitri rappresentano un valore aggiunto per il calcio italiano, sia dal punto di vista sportivo che commerciale. Infatti, grazie a questi diritti, si possono ottenere diversi vantaggi:

- Maggiore trasparenza e chiarezza sulle decisioni arbitrali, che possono essere spiegate e motivate ai tifosi e agli appassionati.
- Maggiore coinvolgimento e interesse del pubblico, che può ascoltare le comunicazioni tra gli arbitri e la sala VAR come se fosse in campo.
- Maggiore qualità e professionalità della copertura televisiva delle partite, che può offrire ai telespettatori un servizio più completo e approfondito.
- Maggiore valorizzazione dell'immagine degli arbitri, che possono mostrare la loro competenza, serietà e umanità.

 

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