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Un ostacolo in meno per la Gelbison verso la corsa al ripescaggio in Serie C. Infatti il Nardò, che nelle classifiche per essere “chiamati” in Serie C in caso di defezione di qualche società che ne ha diritto, sembra aver rinunciato alla possibilità di presentare la domanda. Infatti la squadra pugliese non riuscirebbe a soddisfare il criterio dello stadio a norma per ospitare le gare della Lega Pro.

Il Nardò stoppato dal criterio infrastrutturale

Ancora non c’è nulla di ufficiale ma i colleghi di SerieD24 hanno dato fiato alla notizia. Infatti come si legge sul sito il club pugliese ha provato fino all’ultimo ad adeguare il “Giovanni Paolo II“, ma le lungaggini burocratiche non hanno permesso una rapida soluzione al problema. A questo punto non riuscendo a soddisfare il criterio infrastrutturale, nonostante ci fossero le possibilità economiche per sostenere il ripescaggio, il Nardò avrebbe tirato i remi in barca.

Antico, Componente del CDA - General Manager dei granata, ha dichiarato alla stampa nelle scorse ore: “Dobbiamo prendere atto che la strada del ripescaggio non è più percorribile. I lavori non potranno essere conclusi nei tempi stabiliti dalla Lega Pro. Pertanto, il 18 luglio prossimo non presenteremo domanda di ripescaggio. Proveremo a conquistare la Serie C sul campo, ben consapevoli delle difficoltà dell’impresa in un girone H in cui militano piazze blasonate e ambiziose e che, ogni stagione, annovera ai nastri di partenza almeno sei o sette società che puntano al salto di categoria”.

La Gelbison torna a sperare in un possibile ripescaggio

A questo punto se rinuncia uno dei primi club in classifica di ripescaggio la Gelbison ha più di una chance di poter ritornare in quel calcio professionistico che ha dovuto lasciare dopo essere stata sconfitta nel playout contro il Messina. Infatti il criterio infrastrutturale, che è poi quello scriminante per avere accesso alla Serie C, sarebbe facilmente superato vista la disponibilità del “Guariglia” di Agropoli.

 

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