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Si è tenuta nei giorni scorsi l'assemblea dei soci di HDL Nardò Basket, che "dietro le quinte" ogni giorno lavorano per la stabilità del club e per garantire al club stesso, alla squadra e al popolo granata un futuro in linea con le ambizioni e la passione di tutti. 

"In questa A2 ci sono le squadre che hanno fatto la storia della pallacanestro italiana - spiega il presidente Tommaso Greco - è evidente che si tratta di una missione difficilissima, ma il nostro obiettivo è difendere il privilegio di poter stare in questo contesto. Anche quest’anno l’obiettivo da raggiungere sarà la salvezza, con l’auspicio però di poter continuare quella che è un'avventura incredibile per una piccola società del Sud come la nostra. Sarebbe un risultato eccezionale per noi e per il territorio, sia dal punto di vista sportivo che sociale ed economico. Basti pensare che la nostra realtà è una delle sole sei squadre meridionali (su 36) tra A e A2. Pur avendo quindi la voglia e l’entusiasmo di portare quanto più avanti possibile questa squadra, bisogna avere anche l’umiltà di comprendere e di capire dove siamo e le risorse che abbiamo. Al contrario delle grandi squadre, abbiamo pochi sponsor e neanche un palazzetto dove poter giocare, questo i nostri tifosi lo sanno e ce lo hanno fatto capire con le presenze record di quest’anno. Quindi, bisogna rimanere con i piedi per terra e ritenere la salvezza un altro miracolo. Ci stiamo lavorando, venerdì scorso abbiamo messo dei punti fermi, a cominciare dall'accordo tra i vecchi soci per il ripiano delle perdite delle scorse stagioni. Un bel segnale, non c'è dubbio, per la solidità attuale e futura della società. Visto che non lasceremo nulla di intentato per l'obiettivo della permanenza in A2, a cominciare da qualche novità dal mercato se si presenterà l'occasione giusta. Siamo vigili, siamo attenti, c'è un filo diretto con la parte tecnica assieme alla quale faremo le scelte che serviranno sul roster". 

"È chiaro - continua il numero 1 granata - che questa squadra ha qualche difetto, ce ne siamo accorti tutti. Ma dobbiamo fare scelte intelligenti e utili, non prendere giocatori solo per cambiare qualcosa. Io, la famiglia Barbetta, Marco Papadia, Alberto Calderoni e Mimmo Carone, amiamo questa squadra e l'esperienza che ci consente di fare. Comprendiamo anche l'umore dei tifosi, che è anche il nostro e che non può certo essere alto dopo quattro sconfitte consecutive. Ma bisogna essere lucidi e razionali, sapevamo di dover soffrire, il cammino fatto sin qui è sostanzialmente in linea con il contesto di un torneo complicato e lunghissimo. Calma e sangue freddo. Chiediamo la solidarietà e anche il rispetto da parte di tutti, perché abbiamo bisogno di costruire e non di disgregare. I commenti sterili, le delazioni, i problemi che ha la squadra sono anche facili da individuare, si fa presto ed è gratuito, ma noi abbiamo bisogno di rimedi e di sostegno. Tutte le battaglie si vincono alla fine e noi di strada ne dobbiamo fare ancora tanta. Siamo pronti ad imparare da chiunque abbia soluzioni efficaci e risolutive, tutto il resto è polemica che nulla porta a Nardò Basket". 

"Nel frattempo - spiega ancora - lavoriamo anche su altri fronti, visto che abbiamo aggiunto alla "squadra" che sta fuori dal parquet due figure preziosissime: Mimmo Cavallo, che ci affianca per la consulenza legale, e Cesare Sabato, che è il nostro nuovo direttore commerciale. Due persone molto capaci, peraltro in linea con la nostra identità neretina e salentina. La salvezza e tutto quello che accade in campo, passa anche dai protagonisti dietro le quinte e siamo convinti che sia soprattutto frutto di una società strutturata, sana e solida".

"I risultati negativi - conclude Tommaso Greco - fanno parte del percorso, ma abbiamo la determinazione fortissima di invertire la tendenza delle ultime partite. Il segnale deve arrivare forte e chiaro. Così come i soci del club non mollano e ogni giorno pensano al presente e al futuro della società, chiediamo che lo stesso sforzo lo facciano tutti gli altri. Compresa, la parte tecnica e i giocatori".

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