Una soluzione per il finale: Lecce, con due punte 8 punti
Nel finale le due punte hanno rappresentato un beneficio di non poco conto per la truppa di D'Aversa
A volte rappresenta la mossa della disperazione. Inserire due punte, o più, e sperare che queste possano calamitare palloni in rete.
Claudio Ranieri a Cagliari, ad esempio, decide sempre di inserire più attaccanti nei concitati finali dei sardi. In questa stagione la truppa rossoblù si trova spesso sotto ed allora tutti i centravanti in campo, pronti a spizzare ed a mandare in rete tutti i palloni crossati in area di rigore.
Ed il Lecce?
Sappiamo bene che il Lecce di D’Aversa scende in campo con il consueto 433. O, tuttalpiù, con un 4231, dato che Oudin o Rafia, mezz’ali di destra, sono pronti a giocare a ridosso della prima punta e gli altri due centrocampisti a formare uno schermo davanti alla difesa.
Eppure, 4 delle 5 vittorie ottenute dai giallorossi in questo campionato sono arrivate con le due punte in campo nel finale di gara.
In Lecce-Lazio Burnete insieme a Strefezza, con il brasiliano impiegato da punta centrale perché in emergenza, e nelle altre vittorie contro Genoa, Frosinone e Fiorentina con Krstovic e Piccoli insieme, senza mai prestarsi i piedi.
Contro la Fiorentina la doppia punta decisiva
Roberto Piccoli doveva entrare al posto di Krstovic. Poi l’errore di Falcone ha stravolto tutto e D’Aversa ha optato per un offensivo 424, con l’attaccante di proprietà Atalanta al fianco del bomber montenegrino ed Almqvist e Banda a tutta fascia. C’è da dire che, prima dei minuti di recupero, il Lecce non è che avesse prodotto così tante palle gol. Poi, però, la scintilla: quel colpo di testa dal quale è nato il 2 a 2 ed altri 4 minuti di follia.
Krstovic dopo il gol ha caricato tutta la squadra. Voleva vincere. Piccoli, invece, ha messo la palla al centro, quella che poi Dorgu ha scaraventato in porta. Prendete quell’azione. In quel frangente un attaccante centrale era sull’esterno pronto a crossare e l’altro al centro per ricevere quella sfera. Ecco, forse azione improvvisata ma sicuramente decisiva, anche perché a 3 minuti dalla fine gli schemi saltano in tutte le partite e ciò che conta è soltanto segnare un gol in più dell’avversario.
Anche noi crediamo che il 433 sia il modulo più adatto a questo Lecce. Gli esterni, i centrocampisti ed anche i difensori sono perfetti per questo sistema di gioco, ma quando non c’è più nulla da perdere o quando è necessario recuperare il punteggio, ecco allora che la doppia punta può rappresentare una soluzione efficace. In fondo, questa squadra ha segnato i gol decisivi, che le hanno permesso di vincere 4 dei suoi 5 successi, con due punte in campo. Non può essere soltanto una casualità.