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Lorenzo Colombo, attaccante scuola Milan adesso in prestito al Lecce, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco di seguito le sue parole:

SCONFITTA CON L’INGHILTERRA

“La lampadina deve stare sempre accesa. In campo internazionale devi andare forte, sempre, in qualsiasi scatto. La qualità è alta ma anche l’Italia ci può stare”.

POCHI ATTACCANTI, POCHI GOL

“A me sembra che gli inglesi si allenino molto di più sulle conclusioni, si focalizzano su questo. Ogni tiro che fanno è in porta. Sono molto precisi. È una cosa che noi italiani invece dobbiamo migliorare. Secondo me in Italia non ci si allena abbastanza sulle conclusioni. Sono gesti che devi automatizzare, che devono venire naturali. Calci, calci e calci e alla fine sei abituato a ritrovarti in quel tipo di situazioni. Poi certo, ci sono le capacità personali di ognuno, entrano in gioco il carattere, la personalità, la rabbia. Però soprattutto non ci si allena abbastanza sul tiro”.

RUOLO

“A me piace giocare centrale. Mi trovo bene sia da solo come a Lecce nel 4-3-3 che a 2, perché hai un compagno che ti supporto, fa movimenti diversi, magari uno è più tecnico e uno più fisico. Dipende anche dai momenti della stagione”.

IDOLO

“Nei pulcini avevo i capelli lunghi ed il mio allenatore di allora mi paragonava a Batistuta esteticamente ed anche un po' per il tiro, la mia caratteristica principale. Io ero piccolo, Batistuta l’avevo sentito ma non sapevo esattamente chi fosse. Cosi sono andato a vedere i suoi filmati, a studiarmelo. A me piace guardare tutti gli attaccanti, le principali caratteristiche per poi provare a replicarle. Un attaccante deve essere completo: non mi piaccono quelli solo fisici o solo tecnici. Benzama è il più completo”.

PRIMO GOL IN A

“Emozione indescrivibile, non te ne rendi nemmeno conto, provi una sensazione pazzesca”.

PRIMO GOL CON IL MILAN

“Me lo ricordo bene, era il mio esordio da titolare con il Milan. Eravamo in periodo di Covid e Ibrahimovic risultò positivo la mattina stessa della partita. Stavamo provando le palle inattive a Milanello, arriva la notizia di Ibra. Pioli viene da me e mi dice “guarda che tocca a te stasera”. Per fortuna ho risposto bene”.

MILAN

“Il Milan è stato sempre casa mia, ho fatto tutta la trafila fino alla prima squadra. Mi ha cresciuto come giocatore e come persona e lo sento ancora parte di me”.

LECCE

“Ho scoperto il Sud, non pensavo fosse così bello. Si sta benissimo”.

OBIETTIVO STAGIONALE

“Arrivare almeno in semifinale all’Europeo Under 21 perché partecipare non basta. Salvarci con il Lecce perché penso che ne abbiamo la possibilità. A livello personale, vorrei dimostrare a me stesso di poter stare in Serie A”.

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