Le regole del branco
C'è una parola che mi gironzola per la testa sin da quando, la scorsa settimana, è stata pronunciata da Pantaleo Corvino. Questa parola è stata buttata lì, e magari ad alcuni è parsa una battuta o del tutto casuale. Personalmente ci ho visto qualcosa di più profondo ed ho sperato che destasse la curiosità di qualcun altro.
"Non basta essere un gruppo, questa squadra deve essere un branco". Branco è proprio la parola che mi ha colpito. Intanto perché mai nessuno prima l'aveva utilizzata nel mondo del calcio. Almeno a mia memoria. In un mondo spesso banale, fatto di frasi già scritte, emozioni scandite dal ticchettio dell'orologio, parole contate dal misurino del Bimby, una parola così ha titillato la mia curiosità.
Perché branco? Perché proprio quella parola? Proviamo a dargli un significato.
Cosa fa generalmente un branco di lupi?
Il branco aggrega, non isola. Per cui gli anziani del gruppo, che per noi diventano i veterani (non solo per l'età anagrafica, ma piuttosto per la longevità in giallorosso), devono essere considerati come esempi da seguire e da tutelare. Se c'è un gruppo solido, già ben formato da precedenti stagioni, questo deve includere i nuovi arrivati, introdurli nel nuovo ambiente e metterli nelle migliori condizioni per lavorare e crescere. Non ci sono personalismi, non ci sono mal di pancia. Non ci sono tensioni dettate dai ruoli, da chi debba giocare di più o di meno.
E poi c'è lui, il maschio alpha. Il capitano. Il leader carismatico. Il più forte. Riconosciuto come tale poiché dà l'esempio, gestisce il gruppo, si mette a servizio di tutti.
La vita sociale dei lupi è molto complessa, articolata, ma ben strutturata. E' una scelta vincente poiché dà protezione, offre opportunità, conduce alla vittoria nelle battaglie. Aiutarsi, dentro e fuori dal campo, venirsi incontro, comprendersi, evitare comportamenti da prime donne, individuare i momenti migliori per operare delle scelte o per pretendere qualcosa. Questo fa un branco.
Il Lecce delle prime settimane di campionato ha sofferto molto. Non era un branco. Hanno vinto i personalismi, le esigenze personali, solo dopo è venuto il gruppo. Sono passate le settimane, la tormenta sembra essersi placata e oggi la squadra di Corini è un buon gruppo.
Però non basta più. Da oggi, pretendiamo che sia un branco.
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