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Tommaso Cassandro è stato presentato questa mattina nella sala stampa dello Stadio Via del Mare.

Parte Corvino: "Siamo qui come spesso ci capita. Tanta è stata l'evoluzione del nostro club, dalla B alla A. Presentiamo un altro calciatore per questa rosa, un esterno destro difensivo. In quel ruolo eravamo po' monchi, non del tutto; avevamo un'alternativa in casa che si sta adattando in un altro ruolo. Abbiamo pensato di completare il reparto con Cassandro. Non l'ho visto solo in televisione. Lo conosco da tanti anni, sono 8, da quando lo tesserai a Bologna. Mi ero dimenticato di questo aspetto tra l'altro.
Lo conosco non solo calcisticamente, ma anche dal punto di vista caratteriale. Io lo lasciai da centrocampista (ride, ndr.)".

Si presenta Cassandro: “A Cittadella abbiamo rischiato di andare in A attraverso i play-off. Lo scorso anno mi sono messo in evidenza e questa estate speravo di tornare a Bologna, che aveva la ricompra. Hanno fatto altre valutazioni. Appena ho saputo che mi volevano Corvino e Trinchera non ci ho pensato 2 volte. Mi trovavo bene a Cittadella ma Lecce è un'opportunità troppo grande.

Ho visto molte partite del Lecce, anche l'ultima contro il Milan. È una squadra ben collaudata, io arrivo qui in punta di piedi. Mi aspetto grande professionalità, dedizione e lavoro da parte mia. 

La partita di Coppa Italia di agosto era diversa. Mi ha fatto piacere giocare qua. È andata in quel modo, ma penso che la sua identità nonostante le difficoltà ci fosse. Il Cittadella è stato bravo ma anche fortunato.

Sono iniziate a circolare voci sul trasferimento già ad inizio gennaio. La cosa mi faceva molto piacere, essere avvicinato alla Serie A. Io non ci pensavo perchè volevo aiutare il Cittadella, fino all'ultima partita. Dovevo pensare solo al Cittadella. Questa però era un'opportunità troppo importante per me. Quando circolavano voci non mi facevo influenzare.

Conosco il clima che si vive a Lecce, so che la tifoseria è calorosa e sostiene i propri giocatori. Io ci metterò professionalità, lavoro e dedizione.
Adesso che sono in A devo migliorare tutto, qualsiasi dettaglio. Sicuramente il colpo di testa.
Il mio punto di forza è la mentalità, la dediizone

Baschirotto lo conosco, so che persona è. Il lavoro paga sempre e lui ne è la dimostrazione. Sono contento lui stia facendo bene.
Io ho giocato terzino destro e all'occorrenza anche sinistro e difensore centrale. Se serve posso aiutare anche in porta.

La Serie A era un obiettivo, non un sogno perchè con dedizione e lavoro sapevo di poterci arrivare. L'obiettivo è migliorarmi, aiutare la squadra. Lavorerò senza ansie, questo è ciò che mi piace fare.

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