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La Serie B — e il calcio italiano in generale — rischia seriamente di perdere una delle sue piazze storiche. E rischia di farlo nel modo più rocambolesco possibile. Il campionato cadetto si è chiuso, almeno sul campo, con un verdetto clamoroso: la Sampdoria, per la prima volta nella sua storia, è retrocessa in Lega Pro, grazie anche alla vittoria del Brescia in casa contro la Reggiana. Ma a ribaltare tutto, pochi giorni dopo, è arrivata una sentenza del tribunale federale: otto punti di penalizzazione inflitti proprio al Brescia (quattro da scontare in questa stagione e quattro nella prossima), che scivola così al terzultimo posto. Salvo il Frosinone, mentre i playout, che si disputeranno il 15 e il 20 giugno, saranno tra Salernitana e Sampdoria.

Clima di pesante contestazione a Brescia

Nonostante una lunga trafila di ricorsi, la penalizzazione è rimasta in vigore. E ora il futuro del Brescia è appeso a un filo. Subito dopo la sentenza, la società lombarda ha gridato al complotto, parlando apertamente di favoritismi verso la Sampdoria. Anche alcuni opinionisti hanno sposato la linea dura di Cellino. 

Col passare dei giorni, però, è emersa una verità più scomoda: le difficoltà economiche e gestionali del club. I tifosi si sono scagliati contro il presidente, chiedendone la cessione. La penalizzazione, infatti, sarebbe figlia di gravi irregolarità amministrative, che ora mettono a rischio l’esistenza stessa del Brescia, una squadra che ha visto passare campioni del calibro di Baggio, Pirlo, Toni, Guardiola e il tecnico Mazzone.

Mazzone

 

Entro mezzanotte si decide il futuro del club

Secondo La Gazzetta dello Sport, il destino del club si decide oggi. Entro la mezzanotte, Massimo Cellino dovrà versare 2,5 milioni di euro tra stipendi, Irpef e Inps, oltre alla prima rata da 480 mila euro relativa a un debito complessivo di 2,4 milioni verso l’Agenzia delle Entrate. Il debito è legato al mancato pagamento di crediti d’imposta inesistenti, per i quali è stata raggiunta solo un’intesa verbale: il versamento di questa prima rata è il passaggio necessario per rendere l’accordo formalmente valido.

Solo così il presidente potrà riaprire il dialogo con gli investitori americani interessati all’acquisizione del club. In caso contrario, il Brescia sarà costretto a ripartire dall’Eccellenza. Nonostante gli appelli della politica locale a un gesto di “responsabilità”, dalle parti del Rigamonti filtra pessimismo. E l’incubo del fallimento, per una delle piazze più storiche del calcio italiano, appare ormai sempre più concreto.

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