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Abbiamo avuto modo di intervistare Michele Pinto, allenatore del Sinigo (formazione di terza categoria trentina che ha affrontato in amichevole il Lecce sabato scorso, in occasione della prima uscita stagionale dei giallorossi) e salentino di nascita. Abbiamo parlato, fra le altre cose, di cosa ha significato per lui affrontare il team del quale è tifoso e di come ha valutato i nuovi acquisti del Lecce in occasione della prima sgambata dell'anno.

Piccola premessa personale: l'opportunità di questa intervista è nata perchè un mio amico di infanzia, Daniele (che ringrazio), mi ha contattato dicendomi che un nostro compaesano (siamo tutti e tre originari di Sannicola e tutti e tre della stessa età) aveva affrontato in amichevole il Lecce nel weekend. Personalmente credevo che si trattasse di un giocatore in campo, ma quando poi Daniele mi ha specificato che si trattava del loro allenatore, ho subito capito che si trattava di quel ragazzo con cui avevo condiviso alcuni bei momenti in fase adolescenziale. Così l'ho subito contattato, richiedendo quest'intervista, che poi di fatto si è rivelata una bellissima chiaccherata perchè ci ha fatto ritrovare, seppur virtualmente, dopo anni. Il bello del calcio è anche questo, no?


Ciao Michele, è un piacere risentirti dopo tanto tempo. Come stai? Ma soprattutto come ha fatto, un salentino come te, a cogliere l'occasione di allenare il Sinigo in un’esperienza distante un migliaio di chilometri di distanza da casa?

Ciao Patrizio, è un grande piacere anche per me! Vivo a Merano, una bella cittadina incastonata fra le Dolomiti. Una serie di circostanze più di 15 anni fa mi ha portato a vivere qui in Alto Adige. Appena poco più che maggiorenne, intrapresa la carriera militare, avevo messo in conto il rischio di allontanarmi dalla mia amata terra ma mai avrei pensato che fosse stato per così tanto tempo. Ricordo ancora i miei occhi pieni lacrime ogni volta che il treno lasciava la stazione di Lecce e quel vecchio lettore CD con la canzone ‘Soul Train’ dei ‘Sud Sound System’… Con me al nord ho portato sempre il Salento nel cuore e la passione per il calcio, nata prima per le strade e piazze di Sannicola e poi nelle fila della squadra del paese. Qualche anno fa militavo in una squadra amatoriale, l’Untermais di Merano, e quando si è presentata l’occasione di allenarla l’ho colta al volo. Dopo un paio di anni lì, sono approdato sulla panchina del Sinigo, una società che milita in terza categoria. E’ una squadra anagraficamente piuttosto giovane ma con buone potenzialità, dove si integrano perfettamente ragazzi di madrelingua italiana con ragazzi di madrelingua tedesca. Questo per me è il secondo anno come loro coach.

Potresti raccontarci come è nata l'idea, o meglio l'opportunità, di poter affrontare il Lecce in amichevole? E' vero che è stato un qualcosa di fortemente voluto da Martin Prantl, capitano e dirigente della squadra e, a quanto sappiamo, tifosissimo dei colori giallorossi?

Sì, è verissimo! Il primo approccio con la società US Lecce è avvenuto già ad aprile scorso, quando ancora non si sapeva il luogo del ritiro, con la forte intenzione di metterci a disposizione del Lecce per il primo test ufficiale della stagione. Siamo stati poi sempre in contatto sia con Andrea Micati, responsabile del settore marketing, sia con il team manager Claudio Vino, oltre che con il presidente Saverio Sticchi Damiani. Penso che la passione per il Lecce nelle parole della nostra candidatura abbia giocato un ruolo non indifferente nella loro decisione di scegliere proprio noi per organizzare l’amichevole. Ci siamo messi completamente a disposizione del Lecce e questo penso che abbia facilitato anche molto l'organizzazione della gara. Saremmo stati disposti ad andare in altre province limitrofe pur di poter affrontare il Lecce. Aggiungo che, grazie alla disponibilità del settore marketing del Lecce e di uno sponsor locale, le seconde maglie della stagione 2021/2022 del Sinigo saranno giallorosse e a marchio M908.

Dicci come mai Martin è proprio un tifoso del Lecce: sai per caso come è nata questa sua grande passione per il giallorosso?

È nata già durante i suoi anni di scuola elementare, quando era ancora bambino. I suoi compagni tifavano Juve, Milan o Inter, ma lui andava fiero del suo piccolo Lecce che ogni tanto riusciva pure a portare via qualche punto alle grandi e per un’intera settimana prendeva in giro i compagni. Poi negli anni successivi è stato spesso anche in curva nelle trasferte con i ‘Salentini oltre Frontiera’ o con il club ‘Salentini a Bolzano’ ed è nata qualche bella amicizia con dei tifosi della curva. Appena sono arrivato al Sinigo, me lo hanno presentato e si è subito introdotto dicendo (con un italiano marcatamente influenzato da un accento tedesco) ‘Mister, io tifo Lecce’. Lì per lì ho pensato che volesse ingraziarsi me che ero l’allenatore. Poi però mi ha mostrato un sacco di gadget originali, diversi ricordi e in più sapeva a memoria i nomi di tutti i giocatori che hanno vestito la maglia del Lecce. In pratica abbiamo l’unico madrelingua tedesco di Bolzano che tifa Lecce! Giocare contro il Lecce, per sua stessa ammissione, era un sogno che si portava dietro fin da quando era piccolo.

Nella squadra da te allenata c'è anche Mattia De Pascali, ragazzo originario di Neviano. Immagino che anche per lui sia stata immensa l'emozione di affrontare, seppur in amichevole, la sua squadra del cuore...

Mattia ha giocato un ruolo fondamentale nell’organizzazione dell’amichevole. Per lui, come per tutti noi, è stato un orgoglio poter affrontare il Lecce in questa prima uscita stagionale. Devo confessare inoltre che abbiamo anche un altro grande tifoso del Lecce in squadra: ultimamente si è aggiunto al gruppo anche Tommaso Stella, ragazzo di Martano.

Michele Pinto spiega ai suoi come approcciarsi alla gara prima del fischio d'inizio (credits: Hannes Unterhauser)

 

Che partita è stata quella contro il Lecce? E' vero che i valori in campo erano nettamente differenti, ma puoi dirci il tuo punto di vista sul match?

Abbiamo anticipato la preparazione, che solitamente iniziava a fine luglio, per l'occasione. Abbiamo svolto un gran lavoro metabolico per mettere benzina nelle gambe dei ragazzi. Sapevamo che il gap era incolmabile e ci siamo concentrati sulla condizione fisica. Abbiamo visto e rivisto in TV altre amichevoli simili ed è stato subito chiaro che dovevamo cercare solamente di limitare i danni. Nonostante i 13 goal subiti potrebbero fuorviare il giudizio sulla partita, posso dire che sono stato molto contento dei miei ragazzi, i quali hanno dato tutto e hanno interpretato la partita cosi come avevamo provato in settimana, cercando di difendere ordinatamente. Il Lecce ha avuto sempre il pallino del gioco, costantemente nella nostra metà campo. Abbiamo cercato di fare densità in zona palla e di raddoppiare sempre sul loro portatore. Quando cambiavano passo e alzavano l’intensità sono stati devastanti; a dire il vero, siamo stati anche molto bravi a limitare il passivo. Nel secondo tempo il Lecce ha cambiato completamente gli 11 in campo, mettendo forze fresche, i nostri invece hanno iniziato ad accusare la stanchezza. Nell' ultimo quarto d'ora eravamo in debito di ossigeno e sfiniti: il Lecce ci ha chiuso negli ultimi 25 metri, noi ci siamo abbassati troppo e non riuscivamo più a portare la squadra fuori, infatti abbiamo subito ben 5 gol solo negli ultimi 15 minuti. Abbiamo riscontrato tantissime difficoltà sulle palle alte per tutto l’arco dell’incontro, visto che i giallorossi dispongono di elementi con tanti centimetri e tanta elevazione. E infatti abbiamo preso 7 gol su colpo di testa.

Ci racconti un aneddoto divertente accaduto durante l'amichevole?

Terminata la partita, passata la tensione, ci siamo goduti la possibilità di stare vicino ai nostri idoli. Sono stati molto simpatici a ridere e scherzare con noi, su tutti sicuramente Lucioni e Coda. C'era anche chi, per prendere in giro qualche suo compagno, diceva che era scarso e che l’anno prossimo poteva giocare con noi in terza categoria! (ride, ndr)

Sei riuscito a scambiare quattro chiacchere con Baroni? Ti ha dato qualche consiglio? E' stata anche un'occasione 'formativa' per te poterti misurare con un coach come lui?

Mister Baroni si è dimostrato una persona di una bontà unica; premetto che mi è sempre piaciuto come mister, fra l’altro lo seguivo anche quando ha allenato qui in Alto Adige il Sudtirol. Prima della gara, nonostante fosse impegnato nell’osservare il riscaldamento dei suoi, sono riuscito a scambiare quattro chiacchiere con lui sul modulo che avrebbero usato e sull’interpretazione della partita. Io, con i vice Salvatore Auriemma e Gaetano Porcelli, eravamo lì ad osservare ogni minimo dettaglio per carpirne il significato dall’ingresso negli spogliatoi fino all’uscita finale dal campo. Devo dire che, tecnicamente parlando, è stata un’esperienza che sicuramente ha fatto crescere l’intera società del Sinigo; è stato incredibile per me vedere l’organizzazione di una società professionistica come il Lecce. Tutto è curato nei minimi dettagli e hanno davvero tanta gente che lavora nelle retrovie per mettere nelle migliori condizioni il mister e la squadra per lavorare al meglio. E poi… nel corridoio degli spogliatoi il personale del Lecce aveva piazzato una macchinetta da caffè con cialde Quarta perché bevono solo quello, e chiaramente ne ho approfittato! (ride, ndr)

Come hai visto i nuovi acquisti del Lecce in campo? E chi, fra i veterani e i senatori giallorossi, ti ha più impressionato dalla tua visuale di allenatore degli avversari?

Ho visto molto bene il nuovo regista Blin, che ha giocato davanti alla difesa nella prima frazione e ha smistato tanti palloni pericolosi per vie laterali. Sono davvero rimasto favorevolmente impressionato. Man of the match, invece, direi che è stato Luca Paganini con i suoi 4 gol. Ha trovato poco spazio nella scorsa stagione e sembrava in partenza ma pare che ora voglia giocarsi tutte le sue carte nel nuovo Lecce di Mister Baroni. E infatti il Lecce ora lo sta rivalutando. Note positive anche per il nuovo acquisto Bjarnason, con uno stacco aereo impressionante. In giornata anche Majer da mezzala: tanta corsa e bei inserimenti pericolosi da parte sua. Nel Lecce hanno funzionato bene le sovrapposizioni e le giocate per le vie laterali visto che in mezzo ci siamo chiusi abbastanza bene: sulle fasce, sono stati spesso pericolosi con Gallo, Pierno e Vera. Infatti il mio Sinigo ha preso 7 gol su 13 da cross per vie laterali. Avró da dire qualcosa ai miei su quello! (ride, ndr)

Mister Pinto dà le indicazioni ai suoi durante l'intervallo (credits: Hannes Unterhauser)

 

Secondo te, dove può arrivare questo Lecce alla fine della stagione che è ormai praticamente alle porte?

Il Lecce sta facendo un mercato low cost con tanti acquisti da mercati del nord, ma sappiamo cosa Corvino ha già fatto a Lecce negli anni 2000 e quindi sono fiducioso che fino all'ultimo i giallorossi si giocheranno le loro carte per la promozione diretta. Molto dipenderà da Massimo Coda. Se riesce a confermarsi e se Mister Baroni in qualche modo riesce a mettere a posto una difesa che ha subito tanto in passato abbiamo le carte in regola per farlo. Da vedere anche come si può trovare Rodriguez da esterno nel nuovo modulo 4-3-3.

Passiamo a te. La tua salentinità trova sbocco nel tuo modo di allenare, seppur in un contesto geograficamente differente come quello altoatesino?

Credo di sì, nonostante la lunga assenza dalla mia terra natia, nulla ha potuto scalfire la mia salentinità. In tutto quello che faccio ci metto sempre il cuore e la passione. L’Alto Adige mi ha accolto e mi ha fatto sempre sentire a casa e posso dire con fierezza che sono un salentino che vive felicemente in Alto Adige.

Vuoi fare un saluto a tutti i lettori di Pianetalecce e, in generale, a tutti i tifosi giallorossi? 

Saluto tutti i lettori di Pianetalecce, tutti i tifosi giallorossi e come tutti spero di poter vedere la nostra squadra del cuore al più presto nella massima serie!

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