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Durante la partita abbiamo visto tutti il raccattapalle del Lecce abbracciare Rebic dopo il gol. Tutti abbiamo pensato "e questo che fa?". Dai, non fare il timido. Lo so che lo hai fatto anche tu. Ora vuoi dire che non è così perché anche tu hai paura del linciaggio social. Lo stesso linciaggio a cui tu stesso stai sottoponendo le persone che hanno avuto il coraggio di scrivere quello che hanno pensato. Curioso, no? Bene. Magari qualcuno ha scritto pure un post su Facebook su questo argomento. Punto. Sarebbe finita li. Ed invece si leggono ancora adesso post contro le persone che hanno trovato quel gesto di cattivo gusto. Hanno messo in mezzo un po' di tutto per cercare di farti sentire un essere inferiore alla cozza nuda. Il razzismo, l'amore per lo sport, i bei gesti. Il Covid19. Che non ho capito che c'entra, ma sta sempre in mezzo. Eppure il concetto è molto semplice: si vede un raccattapalle del Lecce, con la tuta del Lecce, che abbraccia Rebic, che ha la maglia del Milan, dopo un gol. Non prima della partita. Non dopo la partita. Dopo un gol. Un gol che condanna il Lecce in quella gara e che potrebbe condannare il Lecce nell'economia generale del campionato. C'è qualcosa di sbagliato nel pensare che sia un brutto gesto? Credo che sia anche un brutto gesto di sport perché non si è mai visto qualcuno esultare per un avversario. Brutto gesto, non cattivo ragazzo. Si può evitare di mischiare tutto continuamente? E prendere le cose per come sono senza esasperarle? Vi giuro, che questo articolo però non vuole parlare del ragazzino. Il quale è libero, liberissimo di tifare per la squadra che vuole quando non indossa i colori sociali del Lecce durante una partita ufficiale. E comunque non bisogna portare il discorso a Trani, come dicono da 'ste parti. E stupidi sono coloro che magari lo hanno insultato. Esprimere un'opinione, liberamente, è una cosa bellissima, ma sempre nel pieno rispetto di tutti. Questo articolo, in effetti, vuole parlare di voi. Di voi tifosi. Lo so. Lo so che non si fanno gli articoli contro i lettori. Però, vedete, questo "non si fa" non fa parte del mio modo di essere. Io sono una persona libera e per questo abituato a scrivere liberamente. Se penso una cosa la dico. Non faccio come alcuni di voi che pensano una cosa, ma sanno che sarebbe oggetto di linciaggio e quindi non la dicono e non la scrivono. Ora, ci sarà qualcuno che pensa davvero che quello sia un bel gesto di sport. E io sono convinto che sia così. Anzi, un paio di persone le conosco e so che sono sincere. Ecco, io mi soffermerei su tutti gli altri - e in questo caso ne conosco a centinaia - che l'amore per lo sport non lo hanno visto quando Antonio Conte ha esultato per un gol ininfluente contro il Lecce e per il solo fatto di essere tornato un calciatore attivo dopo l'infortunio. Non ci hanno visto una bravata da ragazzino di 20 anni quando Chiricò, dopo una amara retrocessione, in un campionato in cui ha dato tutto, si è andato a fare un bagno in piscina per omaggiare l'estate. Non ci hanno visto goliardia nel trenino di Strambelli quando si era deciso di portarlo a Lecce. Non ci hanno visto solidarietà e fratellanza nei confronti dei tifosi salentini delle strisciate quando sono venuti ad esultare al Via del Mare. E non ci hanno visto naturalezza quando 100 tifosi hanno chiesto il rimborso di un abbonamento. Il webbe è pieno di "lurdu", "infame", affancul...". E si! Pronunciato proprio da voi. Voi che state condannando chi ieri sera si è risentito. Ecco, a me questo buonismo ad intermittenza, questo volemose bene a giorni alterni, questa voglia di apparire abbuecchiu, questa banalità dilagante, mi ha semplicemente rotto i... stufato. Mi ha stufato. PS: si, non è per colpa del ragazzo se abbiamo perso. E si, ci sono cose più importanti di cui parlare. Ma sapete una cosa? Sui social non parlate d'altro. Voi per primi. Io dovevo scrivere un articolo acchiappaclicchi e ho cavalcato l'onda del momento.
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