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Marco Baroni appena è arrivato a Lecce ha subito fatto una richiesta ai dirigenti giallorossi. L'ex tecnico della Reggina, infatti, per questa stagione avrebbe voluto 6 tuttocampisti, calciatori capaci di giocare in ogni ruolo del centrocampo, abbinando le due fasi e dimostrando di saper sia attaccare che difendere.

Fino ad un certo punto del campionato, i giallorossi hanno potuto contare sul momento d'oro di alcuni interpreti della zona mediana del campo e la squadra è riuscita a reggere il ritmo del torneo, confermandosi tra le migliori compagini cadette.

Zan Majer sembrava essere ritornato quello di un tempo e Gargiulo, dopo un breve periodo di ambientamento, pareva ormai dentro gli schemi tattici di mister Baroni. Le alternative non mancavano ed a rotazione Blin, Bjorkengren ed Helgason vedevano il campo in alcune partite, con Hjulmand come unica e sola certezza davanti alla difesa.

Il periodo di flessione dei due interni di centrocampo cosiddetti titolari ha condizionato il cammino del Lecce, anche perché l'arrivo a gennaio di Faragò non è stato produttivo ed utile fino a questo momento, dato che l'ex Cagliari si è infortunato dopo 4 partite dal suo acquisto.

Baroni, quindi, ha riscoperto Blin nel ruolo di mezz'ala e si è affidato ad Helgason per provare a scardinare le difese avversarie. Il ragazzo islandese, però, sebbene sia cresciuto parecchio da settembre ad oggi, è ancora troppo incostante per caricarsi sulle spalle il peso del centrocampo di una squadra che ambisce alla promozione diretta in Serie A.

Ecco allora che nelle ultime giornate sarà fondamentale poter contare sull'apporto di tutti i centrocampisti che questa formazione ha a disposizione. Con i 5 cambi le squadre si possono stravolgere anche in corso d'opera ma è necessario che tutti gli effettivi siano al meglio della condizione, altrimenti chi entra non porta quella scossa che il tecnico si aspetta.

Da ora in poi non è nemmeno importante chi scenderà in campo. È fondamentale, invece, che gli undici giallorossi giochino con il coltello tra i denti e trasformino in furia agonistica la rabbia per la sconfitta subita in quel di Reggio Calabria. 

 

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