Il cervello può "marcire" con un uso eccessivo dei social

Gli esperti di Oxford chiamano "Brain rot" il fenomeno
Accade a ciascuno di noi: abbiamo del tempo libero? immediatamente accediamo ai nostri social preferiti e spesso trascorriamo anche qualche ora davanti al monitor dei nostri dispositivi. Subito dopo ci assale un vago senso di nausea e stanchezza. I linguisti di Oxford hanno definito questa sensazione “brain rot”, letteralmente cervello marcio.
Gli esperti di Oxford sostengono che: "Il presunto deterioramento dello stato mentale o intellettuale di una persona, come risultato del consumo eccessivo di materiale considerato banale o non impegnativo o qualcosa tale da ritenere probabile che porti a tale deterioramento mentale”.
Ma davvero utilizzare frequentare i nostri social preferiti può arrecarci tanto danno?
Gli esperti, soprattutto gli psicologi, sostengono, come rilevato in un'intervista a Giuseppe Lavenia realizzata da Fanpage.it, esperto dellle problematiche mondo digitale, che quando visualizziamo contenuti privi di significato, il nostro cervello si adatta al ribasso. Come se ci cibassimo solo di cibo non salutare, così, quando guardiamo i reel a cascata sui nostri cellulari, la nostra capacità critica si riduce notevolmente e con essa il nostro spirito creativo.
“Ogni scroll è un clic su un “interruttore mentale”: ogni volta che passiamo da un contenuto a un altro il nostro cervello riceve una microdose di dopamina, il neurotrasmettitore della gratificazione. (Vi lasciamo qui un nostro approfondimento sul funzionamento della dopamina). Questo ci spinge a cercarne ancora e ancora, ma senza approfondire o soffermarci.”
Questo comportamento ci porterà a essere distratti e a perdere parte della nostra capacità di memorizzare. Da un punto di vista emotivo, poi, la situazione è ancora più grave perché questa dipendenza sottrae spazio e tempo per delle vere relazioni.
In Australia, unico paese al mondo, è stata emanata una legge che vieta ai minori di 16 di iscriversi ai social. Le pene sono anche severe. Ciò nella considerazione del fatto che questa dipendenza dai cellulari è già dura per gli adulti ma diventa devastante per i più giovani.
La soluzione è aumentare la nostra consapevolezza di ciò che ci dà e ciò che ci toglie l'uso compulsivo dei no nostri devices elettronici.