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Non sappiamo se ci sia qualche norma regolamentare che vieti agli allenatori, in determinati momenti delle partite, di cambiare il sistema di gioco; così come non siamo a conoscenza di un regolamento che obblighi, sempre loro, a non intervenire con sostituzioni mirate quando è il caso, invece di attendere necessariamente il sessantacinquesimo minuto.

Perchè diciamo questo? Semplicemente perchè mentre il Lecce perdeva la partita contro una squadra (la Salernitana) che, agevolata dal doppio regalo fatto dai giallorossi, difendeva bassa a protezione del prezioso risultato, il Lecce tentava di attaccare ma sbatteva contro un muro. Solitamente cosa si fa in questi frangenti? Semplice: si tolgono agli avversari i punti di riferimento. Noi ci rifiutiamo di credere e sarebbe gravissimo se fosse così, che Marco Baroni nel chiuso degli allenamenti non provi sistemi di gioco differenti dal 4-3-3, non abbia mai provato una soluzione a due punte ad esempio, o un centrocampo a rombo. Sarebbero tutte soluzioni che se attuate in particolari momenti delle partite o anche del campionato potrebbero far perdere certezze agli avversari. Non sappiamo perchè il Lecce non lo faccia mai, considerato che questo stratagemma lo utilizzano le altre diciannove squadre quando sono in difficoltà. Pensate, a volte funziona pure. Così come non riusciamo a capire il perchè se un calciatore è sulle gambe oppure non sta disputando una buona partita, o se gli avversari ne hanno capito i movimenti, non possa essere sostituito prima di un determinato minuto di gioco o per forza all'intervallo.

Ci sono altre cose che non riusciamo a comprendere nelle scelte che opera il tecnico, anche nella formazione iniziale. Ci sono calciatori che per intere settimane cadono nel dimenticatoio e fino al giorno prima erano titolari insostituibili, ce ne sono altri che sembra debbano giocare per forza ed altri ancora che ti ritrovi titolari senza un motivo valido.

In questa circostanza vogliamo evitare di fare nomi ma sono dinamiche che sono ben chiare nei nostri pensieri.

Un esempio: stasera, contro la Salernitana, la catena di sinistra era tutta nuova, formata da calciatori che non avevano mai giocato insieme: Pezzella, Maleh e Strefezza, quest'ultimo per la circostanza spostato sulla fascia mancina. Ma perchè? Perchè togliere il calciatore più forte dal suo ruolo naturale, improvvisare in uno scontro diretto e dopo una sconfitta bruciante? Infatti per venti minuti quella fascia è andata in tilt in entrambe le fasi finchè il tecnico giallorosso non si è visto costretto a riportare l'italo-brasiliano sulla destra, ma a quel punto Oudin messo a sinistra era inutile ed è stato sostituito all'intervallo.

A volte bisogna osare, almeno quando il risultato è negativo e si ha ben poco da perdere; a noi l'idea di calcio che propone Baroni è sempre piaciuta e l'abbiamo esaltata in tante occasioni, ogni tanto però le sue scelte non ci convincono, non producono risultati e sono anche tardive. Certamente non possiamo avere la controprova, non possiamo sapere se facendo scelte differenti anche il risultato lo sarebbe, però scriviamo sempre quello che pensiamo e, senza offendere, cerchiamo di analizzare ciò che vediamo.

Non è un buon momento per la formazione giallorossa reduce da due sconfitte nelle ultime due partite che erano anche scontri diretti. Nessuno ha mai pensato che il Lecce potesse scalare la classifica tanto da arrivare a ridosso nelle prime. Siamo ben consapevoli che una matricola può perderne anche più di due consecutivamente, anche più di tre ma vorremmo che alla fine, una volta maturata la sconfitta, si possa essere sicuri di averle provate tutte, i calciatori lo possano pensare, l'allenatore possa dirlo a gran voce. Beh, questo non è accaduto né a Verona e neanche contro la Salernitana; in entrambi i casi la sensazione che si sarebbe potuto tentare, che sarebbe stato possibile fare qualcosa in più non ci ha abbandonato.

Sabato prossimo a Cremona sarà un'altra battaglia, il terzo scontro diretto in tre gare; il Lecce deve ritornare a fare prestazioni di spessore dalle quali una piccola matricola non può prescindere; fatto questo, siamo certi che arriveranno anche i punti.

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