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Senior Advisor della proprietà del Milan di RedBird, Zlatan Ibrahimovic ha parlato dal palco dell'Auditorium di Santa Chiara di Trento nel corso del Festival di Trento. Queste le sue parole raccolte da TuttoMercatoWeb: 

Oggi sono un rappresentante della proprietà, il ruolo che faccio tutti i giorni è quello di provare a migliorare tutti. Gerry Cardinale mi ha aperto un mondo diverso e voglio scoprirlo. A parte questo mi alleno e ho piccoli progetti, sono sempre in attività. Da quando ho smesso sembra che il tempo è fermo, allora devo attivarmi per sentirmi vivo, anche se come prima è impossibile. Non avrò mai la stessa adrenalina. Avevo consigliato ai miei figli di non giocare a calcio, non è andata bene. Con i loro allenatori non voglio mettermi in mezzo, poi quando parlano con me cerco di giudicarli come gli altri. Ho sempre cercato di proteggerli mettendo il nome di mia moglie per avere più privacy, però alla fine sanno chi sono. Tutto ciò che hanno devono meritarlo, non perché si chiamano Ibrahimovic.

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Il rendimento del Milan

Fino adesso stiamo andando bene, è arrivato Allegri che tutti conoscono: è un allenatore vincente, ha portato esperienza, equilibrio, stabilità. Lo spirito è top, quando vinci lo è sempre. La società ha fatto una squadra competitiva, passo per passo si lavora, si resta uniti per fare il meglio possibile e mettere Max nelle migliori condizioni per fare il meglio possibile.

zlatan ibrahimovic

Modric maestro del calcio 

Modric è un maestro, quando entra in campo lui è il calcio. Se c’era lui quando giocavo allungavo la mia carriera altri due anni, sicuro. Siamo contenti di quello che porta sia dentro che fuori al campo, averlo di fianco ti dà motivazioni per fare ancora di più. Gli ho detto subito di prendere in mano la squadra, che era più o meno quello che ho fatto io quando sono tornato qui. 

Francesco Camarda

Tengo a tento a lui. Ho pubblicato quello screenshot di quando mi aveva scritto da ragazzino. Ogni tanto c'erano i ragazzi del settore giovanile che venivano a salutarmi. Mi ha scritto quel messaggio nel 2019. In realtà l'ho visto un anno fa, non per arroganza, ma perché non sono attivo sui social. Un giorno ho visto che mi ha taggato e ho visto questo messaggio. Poi ho visto la data: 2019. Chiesi a Camarda perché non me l'avesse detto visto che si allenava con me. E lui: 'Perché ero un ragazzino'. Ma io gli ho detto che sono passati tanti anni (ride, n.d.r.). 

Deve fare il suo percorso, deve crescere, ma sono molto, molto contento del primo gol con il Lecce. Gli stavo dando tanti consigli: 'Fai il primo gol, così posso postare questa foto e ti faccio diventare più famoso'. Gli dicevo di stare solo davanti alla porta e pensare a quel gol (ride, n.d.r.). Poi pensando all'Italia, questo è il profilo che manca nel calcio italiano, il numero 9 che faccia 20-30 gol l’anno 

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