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Quando lo scorso anno il Lecce ha venduto Filippo Falco alla Stella Rossa, non pensava che avrebbe dovuto anche penare per ottenere i soldi dell'operazione. 

La cessione del fantasista al club allora allenato dall'ex stella dell'Inter, Dejan Stankovic, si è infatti trasformata in un incubo nel giro di qualche mese, giusto il tempo di capire che non sarebbe partito nessun bonifico alla volta di via Costadura.

La somma pattuita per la cessione del calciatore era di un milione e mezzo di euro, una cifra “ridicola”, soprattutto pensando al fatto che a pagarla sarebbe dovuto essere un club che partecipa alle competizioni europee con una certa regolarità. 

IL RITORNO

Qualche mese fa, qualcuno ha paventato la fantasiosa ipotesi di un possibile ritorno del calciatore nel Salento per inadempimento contrattuale ma questo scenario è sempre rimasto improbabile.

Qualche mese fa il presidente Sticchi Damiani, intervenuto ai nostri microfoni, si era espresso in questi termini:

“La mancata entrata sta creando disagi, ma non voglio creare tensioni di alcun tipo con la Stella Rossa anche se i termini sono scaduti.”

LA SVOLTA

Il Lecce non è rimasto a guardare. In queste settimane ha lavorato a fari spenti, giocando di fioretto. Attraverso una serie di iniziative legali, tra l'altro anche rivolte presso la UEFA, ha ottenuto il pagamento di quanto maturato per la cessione di Falco. 

Il pagamento è avvenuto proprio in queste ore a mezzo bonifico bancario. 

Il ritardato pagamento è costato caro alla Stella Rossa. Infatti, il Fudbalski klub Crvena zvezda, come è noto a Belgrado, è stato obbligato anche al pagamento di ulteriori somme, a titolo di penale, che il Lecce aveva espressamente previsto nel contratto di cessione del calciatore. Dunque, la somma appena ottenuta dal club salentino è stata maggiore della cifra pattuita, anche in vista degli interessi legali maturati.

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