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Come riportato da la Repubblica nell’edizione di Palermo, adesso a Trapani hanno davvero paura di restare senza calcio per un altro anno, dopo che è andato deserto il bando con cui il Comune avrebbe dovuto concedere il titolo sportivo al nuovo presidente. 

Ora il Sindaco della città siciliana ha rimodulato la scadenza per la presentazione della manifestazione d’interesse al club e ci sarà tempo fino all’11 maggio, seppur pare evidente che il rischio di rimanere ancora senza una squadra sia reale. 

La compagine granata appena due anni fa festeggiava la promozione in Serie B ed adesso si trova a dover fronteggiare un futuro incerto, fatto di promesse mai mantenute.

Renè De Picciotto, socio dell’Us Lecce ed imprenditore interessato alle sorti del club siciliano, nelle scorse ore ha scritto una lettera ai tifosi trapanesi, spiegando i perché della sua assenza: 

“Com’è noto, sono titolare di quote dell’Us Lecce e potrei dunque occuparmi del rinato Trapani soltanto in Serie D, venendo così subito meno all’impegno quadriennale del bando. Ma il mio interesse per il calcio rimane vivo. Perché è il calcio che mi porta a Trapani. Vale la pena ricordarlo a quanti in questi giorni, carichi di aspettative per i tifosi della maglia granata, stanno tirando somme frettolose, confondendo i desideri con gli investimenti”.

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De Picciotto, infatti, secondo la nuova norma emanata sulle multiproprietà, non può essere proprietario di due club professionistici.

L’unica cosa da fare per il Trapani è provare a trovare un acquirente libero da impegni, che decida di investire nella società per far ripartire i colori granata.  

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