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A poche ore dall’inizio ufficiale della stagione, con l’impegno in Coppa Italia contro la Juve Stabia ormai alle porte, Eusebio Di Francesco lancia messaggi chiari e inequivocabili. Il Lecce è un cantiere aperto, ma la direzione è definita: compattezza, ordine e spirito di squadra.

Alla vigilia del debutto stagionale, il tecnico giallorosso ha offerto una riflessione lucida sull’identità che sta cercando di costruire:
 

I singoli lasciano il tempo che trovano se non si lavora da squadra. L’ordine è regole, il disordine è disregola. Dobbiamo essere ordinati per avere compattezza.

Parole che fanno capire come il Lecce debba ancora crescere, soprattutto a livello collettivo. Non basta il talento individuale, non bastano le fiammate di qualche giocatore ispirato: serve un’organizzazione precisa, fatta di principi condivisi, automatismi e sacrificio.

Amichevoli utili, ma ora serve un salto di qualità

Il precampionato ha dato indicazioni interessanti ma non definitive. Di Francesco lo sa bene:

Le amichevoli sono servite per puntellare alcuni modi di fare. Questa squadra sta pian piano assimilando determinate cose che sto chiedendo, ma dobbiamo migliorare.

Il Lecce 2025/2026 vuole essere diverso, più maturo, più consapevole. La salvezza raggiunta l’anno scorso è un punto di partenza, non un traguardo. Di Francesco sta lavorando per alzare l’asticella, con l’ambizione di far crescere un gruppo giovane e plasmabile, dentro una cornice tattica fatta di ordine e idee chiare.

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Pierret

Le priorità per crescere


Per arrivare pronti all’inizio del campionato, servono alcune risposte precise:

  • Migliorare la fase difensiva, cercando più compattezza tra i reparti;
  • Velocizzare la manovra, soprattutto in transizione;
  • Costruire una mentalità di squadra, dove il “noi” prevale sull’“io”;
  • Inserire i nuovi acquisti, come Sottil, dentro meccanismi già definiti.

Di Francesco non cerca scorciatoie. La sua ricetta è semplice, ma tutt’altro che banale: lavoro, regole e spirito di gruppo. Il Lecce è ancora in costruzione, ma la direzione è quella giusta.

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