header logo
Un documento pubblicato da CosenzaChannel riporta gli emolumenti versati da ciascuna squadra partecipante al campionato di Serie B ai propri tesserati. Qui di seguito la classifica per monte ingaggi, dal più elevato fino al più ridotto: 1. SPAL – 22.263.975, 12 2. MONZA – 18.938.435, 96 3. LECCE – 13.353.849,98 4. CHIEVO – 12.465.210,74 5. FROSINONE – 12.243.705,52 6. BRESCIA – 11.522.885,86 7. CREMONESE – 11.017.850,34 8. SALERNITANA – 10.335.400,50 9. EMPOLI – 9.848.075,00 10. ASCOLI – 8.321.896,23 11. VENEZIA – 8.025.287,83 12. ENTELLA – 7.974.388,09 13. PISA – 7.554.571,09 14. REGGINA – 7.420.366,00 15. PORDENONE – 7.115.847,70 16. PESCARA – 6.645.287,12 17. VICENZA – 6.235.317,68 18. COSENZA – 4.113.308,41 19. REGGIANA – 4.102.312.87 20. CITTADELLA – 3.245.027,91 In testa spicca la SPAL, con un monte ingaggi superiore ai 22 milioni. Nelle casse del club di Ferrara, arricchite da alcune cessioni importanti nell’ultimo anno solare, pesano i contratti ereditati dagli ultimi campionati di serie A. Al secondo posto, invece, si trova il super Monza targato Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Il monte ingaggi della formazione brianzola sfiora i 19 milioni ed è frutto di un mercato estivo faraonico, arricchito dai colpi assestati fra dicembre e gennaio (gli attaccanti Mario Balotelli e Davide Diaw, su tutti). Al terzo posto, con un monte ingaggi superiore ai 13 milioni, si trova il Lecce di Sticchi Damiani e soci. Va precisato che il dato riportato nel documento differisce lievemente in peius rispetto a quanto affermato nella conferenza stampa (CLICCA QUI PER RILEGGERLA) tenuta dal presidente Saverio Sticchi Damiani, il quale ha puntualizzato come il monte ingaggi che i giallorossi hanno "trascinato" dalla A alla B sia pari a circa 15 milioni. Il posto “alto” in classifica ben rappresenta gli ingenti sacrifici economici che la società di Via Costadura ha messo in atto per mantenere in serie cadetta buona parte dell’organico che lo scorso anno militava in serie A. Al tempo stesso, il dato è la controprova di quanto affermato da Pantaleo Corvino sin dal suo ritorno a Lecce, nel corso della scorsa estate, nel ruolo di responsabile dell’area tecnica della società giallorossa. L’esigenza principale dei salentini è quella di abbassare il monte ingaggi e di patrimonializzare il club, inserendo nuove risorse che siano in grado di dare un contributo tecnico nel breve termine e di diventare un vero e proprio asset societario di valore nel medio-lungo periodo. Vanno in questa direzione, infatti, gli acquisti a titolo definitivo di giovani come Listkowski, Hjulmand, Bjorkengren e Rodriguez. Giocatori di prospettiva, dall’ingaggio contenuto, che nel presente possono fare la differenza nel progetto tecnico grazie alle loro qualità e che in futuro possono diventare moneta sonante per le casse del club giallorosso. L’esempio di come sia difficile ammortizzare una retrocessione, e i contratti che essa porta con sé, è dato anche dal Brescia, che in classifica si trova poco dietro i giallorossi, con un monte ingaggi di 11,5 milioni di euro. Il dato che balza all’occhio è certamente quello del Cittadella: ultimo nella classifica per monte ingaggi e, al tempo stesso, a ridosso della zona promozione nella classifica del campionato. Di certo, i veneti, rappresentano un esempio virtuoso di come si possa portare avanti un progetto tecnico competitivo seppur a costi estremamente contenuti.
Ciro e Michele, eroi senza tempo
Frosinone-Lecce 3-1: Abisso choc. Tesoro: "Non arbitri più il Lecce"