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Andrea Abodi, Ministro dello Sport, ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica, nella quale ha parlato di una doppia novità per il mondo dello sport: da una parte la “Carta dei doveri”, che i tesserati FIGC, a partire da quelli delle tre leghe professionistiche, A, B e Lega Pro, dovranno leggere e firmare; dall’altra invece a legge Melandri, che andrebbe modificata, in relazione alla gestione dei diritti audiovisivi.

Al momento della firma degli accordi tra club e tesserato si stabiliscono i reciproci diritti e doveri sulla base del contratto collettivo. Ma facendo tesoro delle esperienze e della cronaca di questi anni ritengo che i contratti e i codici etici non bastino, che ci si debba soffermare maggiormente sui doveri. Mi riferisco soprattutto a “doveri comportamentali”. Una sorta di richiamo alla deontologia che si dovrà basare su cinque pilastri. 

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La carta dei doveri 

La Carta farà esplicito riferimento ai divieti di scommettere in ambito sportivo, di fare uso di ogni tipo di droga e sostanze dopanti. E, ancora, di regolare con il club in modo improprio il compenso economico e di vedere contenuti audiovisivi sulle piattaforme pirata. Il quinto pilastro sarà un richiamo a non avere comportamenti e adottare linguaggi razzisti e discriminatori, di ogni tipo. In campo e fuori.

Azione di gioco in Lecce-Lazio

Vale per tutti, anche per i dilettanti 

L’obiettivo è quello di allargarlo anche ai dilettanti, ovviamente in forme diverse, tenendo conto dei contenuti e dei linguaggi, anche alle scuole calcio dove giocano decine di migliaia di bambini e bambine. La Lega dilettanti sul territorio fa molto dal punto di vista formativo, ma ancora succedono fatti in tribuna e in campo che dimostrano quanto sia necessario un richiamo ai doveri. Anche per i genitori. L’altro sabato ho accompagnato mio figlio a una partita di campionato giovanile e alla fine della partita che precedeva la nostra è scoppiata una rissa. Ho subito chiamato la Polizia e anche la Lega dilettanti, auspicando almeno di far giocare senza pubblico le successive partite delle due squadre. Purtroppo la Lega non ha potuto far nulla. 

Razzismo 

Sul fronte del razzismo e delle varie forme di discriminazione le norme sono o dovrebbero essere più che note. Quel che è successo a Milano mi auguro sia almeno servito a far comprendere che contro il razzismo non bastano i “sermoni”, ma serve l’impegno a partire dai giocatori in campo. Per questo ho fatto esplicito riferimento alla coscienza per Acerbi, augurandomi che fosse in pace con la sua.

Nuovi stadi

Sto lavorando per EURO 32 e non solo, visto che saranno solo cinque i nostri stadi “europei” mentre l’esigenza di impianti nuovi o da migliorare è molto più significativa. Di sicuro c’è una competizione e la scelta entro la fine di ottobre 2026 premierà i progetti migliori, i più affidabili, con un quadro economico definito. Dopodiché, sto predisponendo una bozza di norma, da sottoporre al confronto con i vari portatori d’interesse, che attualizzi il modello di gestione dei diritti audiovisivi, tenendo conto dell’evoluzione della tecnologia digitale e della legislazione europea in materia di geoblocking.

Diritti televisivi 

Verrà trattato naturalmente il tema della ripartizione delle risorse e della mutualità di sistema, collegandolo con quello, prioritario, delle infrastrutture. Penso all’utilizzo di una parte dei ricavi dai diritti audiovisivi per poter offrire infrastrutture a livelli europei. Una norma che consenta di massimizzare i ricavi per i club, mettendo nelle migliori condizioni i tifosi che vogliono vivere la loro passione e la loro esperienza allo stadio o davanti a uno schermo, dal televisore allo smartphone. 

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