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Oreste Vigorito, presidente del Benevento, è stato ospite della trasmissione Ottogol ed ha parlato del suo rapporto con il calcio: 

 “Mi sono avvicinato al calcio per amore. Da imprenditore non avrei dovuto comprare il Benevento Calcio che veniva da vari tentativi per la serie B, facendo anche dei buoni campionati in C1, ma pareva che ci fosse una strega a maledire il Santa Colomba che all'epoca era uno stadio inagibile. Dopo quattro mesi di lodo Petrucci e finanziamenti dalla provincia, preferimmo non vedere il bilancio per non cambiare idea. Lo stadio veniva aperto al pubblico su ordinanza del sindaco ogni domenica. Alla prima partita c'erano 262 spettatori. È successo che la gente mi è stata vicina nei momenti più difficili. Non potrò dimenticare le lacrime dei beneventani quando ho avuto qualche problema in famiglia. Non posso dimenticare che oggi i ragazzini hanno la maglia del Benevento, mentre prima quella di Napoli, Inter, Juve e Milan. Questa è una maglia su cui c’è la mia storia e il sudore di tanti ragazzi che sono passati per Benevento. È una città vera. In serie A si fanno i conti e le percentuali. Sui diritti televisivi, una matricola prende 80 milioni in meno rispetto alle altre squadre. Per me il calcio non è una fonte di guadagno, ma di spese". 

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