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Questa sera, alle ore 20:30, la Primavera di Mister Coppitelli si giocherà la finale contro la Fiorentina. Il traguardo è prestigioso ed adesso tutti nel Salento vogliono alzare il trofeo, ma quanto raggiunto fino ad ora è già soddisfacente e rappresenta al meglio il percorso di crescita che sta compiendo questa società, a partire dal settore giovanile.

Il Lecce, in ogni caso, vent’anni dopo, ha la possibilità di arricchire la propria bacheca con un'altra coppa e, certamente, non vorrà farsela scappare. Nel frattempo, noi, siamo tornati indietro nel tempo ed abbiamo preso la formazione titolare dell’ultima finale Scudetto vinta dai giallorossi, quella della stagione 2003-2004 contro l’Inter, per ripercorrere in breve le carriere dei protagonisti di quel successo.

In porta c’è Rosati. L’estremo difensore romano ha difeso per diversi anni la porta del Lecce, conquistando promozione e salvezze, ed ha poi spiccato il volo, vestendo tra le altre le maglie di Fiorentina, Torino e Napoli. Adesso fa parte dello staff dei preparatori dei portieri del club viola.

In difesa l’ivoriano Kouyo non è mai riuscito ad arrivare in alto, giocando sempre nelle categorie inferiori tra Serie C e dilettanti, sebbene nel febbraio del 2004 abbia esordito anche in Serie A contro il Chievo; Stendardo, dal canto suo, ha disputato diverse stagioni tra i professionisti, anche in piazza prestigiose della serie cadetta, come Genoa, Pisa e Terni; Camisa, invece, ha giocato ed indossato la fascia di capitano con Varese e Vicenza, ritornando anche al Lecce negli anni bui della Serie C; infine Erminio Rullo ha vissuto il momento di maggior splendore con Zeman che gli è valsa la chiamata del Napoli, squadra della sua città e del suo cuore;

A centrocampo troviamo Vicedomini, che ancora illumina lo stadio di Barletta con le sue giocate. Anche lui ha calcato i campi di C e D, nonostante avesse qualità da serie superiori; Davide Giorgino, dal canto suo, ha vissuto la scalata dalla D alla B con il Parma, regalando giocate d’alta scuola anche ai tifosi emiliani; Drissa Diarra, infine, adesso si diverte con i ragazzi dell’Ugento, mentre in passato ha vissuto anche un’esperienza in Svizzera al Bellinzona.

In attacco, infine, c’è Mattioli, che ha vissuto una carriera al di sotto delle aspettative, giocando in squadre importanti della terza e della quarta serie italiana; Graziano Pellè, che crediamo non abbia bisogno di particolari presentazioni ed infine Cartenì, che dopo quell’esperienza non è riuscito ad imporsi nel calcio che conta, galleggiando nelle categorie inferiori.

Quella era una squadra forte, piena zeppa di giovani, per lo più italiani, dalle grandi speranze. Alcuni sono arrivati in fondo mentre altri si sono persi per strada. Accade sempre così, nonostante il talento.

L’augurio a chi scenderà in campo oggi è quello di provare a regalarsi un sogno con questa maglia, che ciò che conta davvero è il presente, anche perché del domani nessuno ha certezza. 

Queste le formazioni in campo quel giorno:

LECCE: Rosati; Kouyo, Stendardo, Camisa, Rullo; Vicedomini, Giorgino (dal 49' Bianco), Diarra; Mattioli (dal 108' Giorgetti), Pellè (dal 76' Rodia), Carteni. (In panchina: Petrachi, Rizzo, Esposito, Negro). All.: Rizzo.

INTER: Villanova; Nossa, Dellafiore, Colombo (dal 57' Piovaccari), Giani; Lombardo (dal 118' Andreolli), Marino, Valeri (dal 116' Laribi), Donazzan; Meggiorini, Eliakwu. (In panchina: Bindi, Bonacina, Costanzo, Bagnara). All.: Bernazzani.

 

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