SSD sul penalty annullato: "Una prassi non può azzerare una regola"
Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, ha parlato nel post partita contro la Lazio.
Questo il suo pensiero raccolto dal nostro inviato allo stadio 'Olimpico', Pierpaolo Verri: "E’ stata una partita spettacolare tra due squadre che hanno giocato a calcio noi siamo una neopromossa che cerca in tutti i campi di non chiudersi e di giocare abbiamo fatto 18 tiri ed è un segnale importante contro una squadra fortissima".
Il numero uno giallorosso spiega: "Parlo solo io perché ragazzi e mister erano rammaricati. In particolare c’è la situazione della non ripetizione del calcio di rigore che non abbiamo compreso. In quel caso l’arbitro pare abbia visto altri giocatori oltre Lapadula".
Sticchi Damiani entra nel dettaglio: "La regola 14, lett. C del gioco del calcio è chiara. Nel caso in cui entrano in area giocatori delle due squadre, il rigore si ripete. Non c’è margine di interpretazione. Lapadula entra in area solo col corpo mentre quelli della Lazio sono dentro. Non parlo del rigore di Calderoni, sono vicende libere all’interpretazione, qui c’è una regola del gioco del calcio che non è stata applicata. La regola è chiarissima, non è un caso in cui la cosa può essere vista in un modo o nell’altro. Il calcio di rigore andava ripetuto, mi hanno detto che c’è una prassi recentemente introdotta, ma se ci sono prassi che cambiano le regole bisogna farcelo sapere e magari cambiare le regole. Anche per rispetto per i 4mila tifosi che sono venuti qui e a cui bisogna spiegare qualcosa".
Il presidente giallorosso chiude: "La Lazio mi ha fatto un’impressione straordinaria, squadra fortissima che si rendeva pericolosa quando attaccava. L’episodio del rigore è stato decisivo, se fossimo passati sul 2-2 poteva succedere di tutto".
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