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A sole quattro giornate dalla fine del campionato di Serie B (cinque, a dire la verità, per l'Empoli), il Lecce continua ad avere il miglior attacco del torneo, certificato da ben 64 reti realizzate, delle quali 33 in casa e 31 in trasferta. In questa speciale ‘classifica’, la compagine giallorossa è la principessa della stagione ed è tallonata proprio dall'Empoli, il quale ha raggiunto il traguardo delle 60 marcature all'attivo.

Per comprendere appieno l'importanza di un primato del genere, abbiamo deciso di porre la fase offensiva degli uomini di Corini sotto una lente d'ingrandimento statistica e di comprendere quanto essa sia realmente efficace. In sostanza, abbiamo cercato di capire quanto e come funziona l'attacco dei giallorossi.

Il Lecce viaggia ad una media di 1,88 gol realizzati a partita (risultato che si ‘divide’ in 1,94 reti per match per le partite disputate in casa e 1,82 marcature per gara per le trasferte): praticamente, si tratta di un gol segnato ogni 48 minuti. Senza dubbio, una tale mole di realizzazioni è dovuta anche ad un cospicuo numero di tiri complessivi prodotti, pari a 15,91 per partita. Già comparando questo dato a quelli omologhi dell'Empoli (1,82 gol a favore per partita con 16,97 conclusioni per match) e della Salernitana (1,12 marcature per match con una media di 12 tiri a partita) si può intuire come la fase offensiva dei giallorossi sia davvero efficiente, visto che il Lecce, di fatto, segna di più tirando di meno: ogni conclusione verso la porta ‘frutta’ al Lecce 0,12 gol, mentre all'Empoli quasi 0,11 gol e alla Salernitana 0,09 gol.

Altro dato che è opportuno sviscerare è quello dello shots conversion rate, che ‘in soldoni’ si traduce con l'espressione ‘quanti tiri fatti si trasformano in rete?'. Analizzandolo (grazie a Footystats.org) per ciascuna delle prime cinque formazioni in classifica, si scopre che il Lecce tramuta in gol il 12% delle sue conclusioni, facendo di fatto meglio di Empoli (11%), Venezia (10%) e Salernitana e Monza (9%). 

Un altro spunto di riflessione molto interessante è quello legato agli expected goals (altrimenti detti xG), ovvero una misurazione della probabilità che ha un determinato tiro di tramutarsi in gol. Attraverso gli expected goals, in pratica, si cerca di attribuire una valenza numerica non solo alla quantità delle conclusioni realizzate in una gara, ma anche alla loro qualità. Ebbene, il Lecce ha un xG che attualmente è di 1,78 a partita: visto che nella realtà dei fatti il trend dei giallorossi è, come detto, di 1,88 marcature a partita, ciò vuol dire che gli uomini di Corini concretizzano di più rispetto ai gol attesi. Per raffronto, l'Empoli ‘spreca’ di più (ha un xG di 2,05 contro una media gol di 1,82), così come la Salernitana (xG di 1,20 contro una media di 1,12 gol realizzati) o, per esempio, il Monza (xG di 1,71 a fronte di una media gol realizzati a partita di 1,29) o il Venezia (xG di 1,64 e una media gol a favore di 1,38 per gara).

Accanto alle statistiche di squadra, ci sono poi quelle individuali, per le quali l'analisi di efficacia può essere molto più interessante. A questo proposito, abbiamo preso in considerazione l'intero parco dei nostri attaccanti (Coda, Pettinari, Rodriguez, Stepinski e Yalcin), più i centrocampisti avanzati che sono soliti giocare dietro le punte (Mancosu ed Henderson), estrapolando i dati necessari attraverso la piattaforma FBRef

Per poter costruire l'analisi di efficacia, è opportuno rammentare il numero di reti realizzate da ciascun giocatore offensivo del Lecce sopramenzionato: Coda è a quota 21 reti; segue Mancosu con 8, poi Stepinski con 7, Rodriguez con 5, Pettinari con 4 ed Henderson con 3. Yalcin, al momento, è ancora a bocca asciutta. Detto questo, il giocatore offensivo che segna più spesso non è il bomber ex Benevento, ma Pablito, visto che è a quota 0,81 reti ogni 90 minuti (risultato migliore di quello registrato da Coda con 0,76, da Stepinski con 0,43, da Mancosu e Pettinari con 0,40 e da Henderson con 0,12 gol ogni 90 minuti). Lo stesso Rodriguez è anche il principe della squadra per quanto riguarda la particolare statistica che tiene conto delle reti realizzate (senza considerare i rigori) più gli assist, poichè l'ex canterano del Real Madrid ha un coefficiente di 0,97 per 90 minuti. Tradotto in parole povere, nell'arco temporale dei 90 minuti, Pablo Rodriguez è (quasi) in grado di offrire un gol oppure un assist. 

Nel computo reti (anche quelle su rigore) più assist, il leader incontrastato è Massimo Coda, con un coefficiente di 1,04 per 90 minuti (di fatto ciò significa che ad ogni partita il bomber del campionato regala almeno un gol oppure almeno un assist alla sua squadra). Lo tallona lo stesso Pablo Rodriguez con 0,97, poi Marco Mancosu con 0,84 e poi Mariusz Stepinski con 0,61. 

Se si prendono in considerazione i soli gol di movimento (quindi senza valutare le reti su rigore), è ancora una volta Rodriguez il più prolifico di tutti, poiché registra un coefficiente di 0,81 ogni 90 minuti. E lì non sembra avere ‘rivali’ alla sua altezza, dato che il secondo della graduatoria è Massimo Coda, ma a 0,61.

Sugli assist offerti non c'è invece discussione: è il capitano Marco Mancosu ad essere il migliore, non solo perchè ha già assicurato 9 assistenze (una in più di Coda), ma anche perchè in rapporto ai minuti giocati ha un migliore coefficiente complessivo (0,45 assist ogni 90 minuti per l'atleta sardo, contro lo 0,29 del centravanti campano).

Sui tiri, ci sarebbe da snocciolare dati su dati che, nella maggior parte dei casi, creerebbero solo confusione. Sinteticamente, possiamo dire che chi ha tirato di più finora è stato Massimo Coda, con ben 121 conclusioni (per intenderci, il secondo in graduatoria è Mancosu con 67, cioè poco più della metà). E' sempre Coda ad aver complessivamente indirizzato più conclusioni verso lo specchio della porta rispetto agli altri (38 conclusioni, esattamente il doppio di quanto ha totalizzato Henderson). E' invece Yalcin ad aver tirato di più ogni 90 minuti (5 conclusioni nette, contro le 4,35 di Coda) ed è lo stesso giocatore turco ad aver trovato di più la porta nell'arco dei 90 minuti (coefficiente di 1,67, contro l'1,61 di Rodriguez e l'1,37 di Massimo Coda). A questo punto, attendiamo di gioire della sua prima marcatura in giallorosso.

Ma dal punto di vista dell'efficacia reale dei tiri, non c'è discussione: è Pablo Rodriguez il migliore di tutti. E non solo perchè ha un coefficiente di 0,45 gol per ciascun tiro (una quantità spaventosa, se si considera che Coda è a 0,14 e Pettinari a 0,15), ma soprattutto perché il 90,9% delle conclusioni di El Diablo ha trovato lo specchio della porta avversaria (il raffronto con Stepinski, al 51,4% è già di per sè indicativo di questa particolare supremazia ed è addirittura improbo con Pettinari, al 33,3%, e con Coda, al 31,4%). E non è tutto: Rodriguez segna un gol ogni due tiri in porta. Badate bene: non si tratta di un gol ogni due tiri, ma di un gol ogni due conclusioni nello specchio; ciò vuol dire che se il talento spagnolo riesce a trovare la visuale per calciare fra i pali avversari due volte in un match, trova statisticamente la via del gol.

Piccola nota a margine: l'attaccante più efficace in assoluto per il Lecce… è un difensore. Si tratta di Kastriot Dermaku, capace di tirare una sola volta in porta e di realizzare una rete. Siamo certi, però, che Corini se lo vorrà tenere stretto in difesa, sebbene possa essere comunque una temibile arma sui calci d'angolo o sui calci piazzati, dove può svettare con la sua struttura fisica considerevole (195 centimetri per 90 chili) e impensierire qualunque difesa avversaria da qui al termine del campionato.

Questi numeri, comunque, possono rivestire un'importanza più o meno relativa. In fin dei conti, l'attacco del Lecce sarà davvero efficace se garantirà al team l'epilogo che tutti ci auguriamo. E lì sì, allora, che le cifre riportate in questo articolo potranno finire solo negli almanacchi e lasciare spazio alle emozioni che solo un gol, quello decisivo, per le sorti dei colori giallorossi può regalare.

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