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L'introduzione del VAR ha rappresentato un'innovazione storica per il calcio.

La FIGC è stata una delle prime federazioni a chiedere l’utilizzo della moviola in campo, dopo uno Juventus-Roma finito per 3-2 per i padroni di casa, in cui entrambe le parti si sono lamentate per errori gravissimi ai loro danni.

Nonostante ciò, la classe arbitrale continua a far discutere.

Alle volte alcune decisioni, nonostante l'ausilio del VAR, restano di difficile comprensione.
Si è aperto di recente, per questo motivo, un dibattito riguardo la possibilità di ascoltare cosa effettivamente si dicono l'arbitro in campo e la sala VAR.

Un'apertura alla possibilità di assistere in diretta alle comunicazioni nel corso delle partite di Serie A (come già succede nel rugby e sulla falsa riga dei messaggi radio in Formula 1 tra box e pilota), riporta Calcio e Finanza, è emersa in queste ore. Ad aprire la strada è il presidente dell’associazione italiana arbitri, Alfredo Trentalange, ospite di Novantesimo minuto.

«Ascoltare le comunicazioni tra arbitro e Var e farle ascoltare al pubblico? Non poniamo limiti alla provvidenza – afferma Trentalange – potrebbe anche avvenire non così in la nel tempo per un bisogno di trasparenza».

Più difficile a breve il discorso sulle interviste all’arbitro a fine partita: «Bisogna creare l’ambiente adatto – aggiunge il presidente dell’Aia – e avere rispetto per le decisioni del giudice sportivo, non si possono fare dichiarazioni che compromettano l’iter giuridico amministrativo della partita».

Sareste favorevoli a questa ulteriore evoluzione del VAR?

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