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Luca Marelli, ex arbitro e opinionista di Dazn, ha commentato l'episodio del possibile rigore per la Roma per fallo su Zalewski, tanto contestato anche da Daniele De Rossi a fine gara. 

Le parole dell’ex direttore di gara

Il Var non sarebbe intervenuto anche se avesse fischiato rigore. Ci sono immagini su cui discutere, per me non è rigore perché non c'è contatto tra Blin e Zalewski, che poi si tocca la gamba destra ma non viene toccato da nessuno. L'uscita di Falcone è irruenta, perché doveva coprire la porta per impedire il tiro, poi c'è lo scontro ma è una dinamica di gioco, due giocatori che si muovono in senso opposto sono portati a scontrarsi. Queste cose non dovrebbero mai essere oggetto di un fischio per rigore. Si tratta di una valutazione di campo, non ci sarebbe stato chiaro ed evidente errore. È la mia lettura personale, ma ci sono anche punti per sostenere che fosse rigore, ma sono predominanti quelli per il contrario.

Daniele De Rossi

Il commento di De Rossi

Di seguito le parole di Daniele De Rossi, tecnico della Roma, convinto che il rigore dovesse essere assegnato:

Dal campo non avevo visto niente, con l'IPad ho visto un rigore netto che non ci è stato dato. Peccato perché era importante vincere, soprattutto con partite più sporche e meno brillanti. Ho visto squadre salvarsi e vincere campionati con qualche partita meno brillante. Se c'è rigore lo devi dare, soprattutto in un'epoca in cui vengono fischiati rigori. A Firenze toccano la spalla al giocatore, cade ed è rigore. Mi piace un calcio dove questi non sono rigori, ma le regole devono essere sempre uguali, altrimenti diventa difficile per noi e più facile per chi gestisce. Ho sentito Marelli, ma quali sono le regole? Se passo col verde va bene, se passo col rosso va bene, poi facciamo gli incidenti. Ne ho visti fischiare tantissimi con impatti meno forti e immagini al replay che facevano vedere un tacchetto che sfiorava il mignolo. A calcio ho giocato, non so qual è il più grave di intervento, ma lo step-on-foot ti dà certezza che puoi fischiare perché non ti può dire niente. 

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