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Monza-Lecce non sarà solo una partita di calcio. No, non vogliamo parlarvi del romanticismo che si cela dietro al nostro essere tifosi giallorossi, perché checchesenedica anche noi amiamo questa squadra e questi colori.

Monza-Lecce contrappone due diversi modi di vedere il calcio e forse anche un po’ la vita. I brianzoli hanno alle spalle la forza economica di Silvio Berlusconi e la competenza e le conoscenze calcistiche di Adriano Galliani, due che hanno scritto pagine indimenticabili della storia del Milan. A giugno, a promozione acquisita, hanno iniziato ad ingaggiare calciatori dal curriculum importante, che poco hanno a che fare con il campionato cadetto. Poi, a torneo iniziato, hanno convinto ad aggregarsi al gruppo biancorosso anche Mario Balotelli, un altro campione che in Serie B può fare davvero la differenza. Infine, a gennaio, come se non bastasse, il Monza ha investito altro denaro sonante per andare ad acquistare Davide Diaw, attaccante in quel momento capocannoniere del campionato insieme a Coda e Mancuso.

Il Lecce, dal canto suo, ha improntato questa stagione in modo differente. Ha cercato di trattenere qualche big della rosa e puntato su settore giovanile e ragazzi interessanti, ma tutti da scoprire, per la prima squadra. Bjorkengren, Hjulmand e Pablo Rodriguez sono tutti frutti della gestione Corvino, giovani che vanno lasciati sbagliare, crescere e maturare. Anche la Primavera, seppur con parecchi sotto quota, si sta togliendo diverse soddisfazioni e punta al passaggio nel campionato Primavera 1, un palcoscenico differente e maggiormente competitivo.

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Il Monza non ha mai preso parte al campionato di Serie A, mentre il Lecce negli ultimi 30 anni, proprio dopo la prima storica promozione ottenuta sul campo dei brianzoli, si è reso protagonista di alcune grandi stagioni nella massima serie e lo scorso anno è sceso beffardamente all’ultima giornata. I biancorossi non hanno, quindi, una tradizione nel massimo campionato, al contrario del Lecce, abituato ormai a scontrarsi con le big del calcio italiano.

Insomma, se da una parte il potere economico la fa da padrone, sebbene anche a Monza possano vantare giovani dalle belle speranze, dall’altra parte i salentini, nonostante le possibilità economiche differenti, sono lì, ancora avanti di 3 punti prima dello scontro diretto.

Monza-Lecce non sarà solo una partita di calcio ed anche se lo fosse, racchiuderebbe comunque due idee diverse del gioco più bello del mondo. Vincere a tutti i costi o provare a rendere sostenibile questo calcio, quale sarà la ricetta vincente? 

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